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Provinciali, tensione nel Pd Trentino scontro in segreteria contro la proroga di Lucia Maestri: in quattro si dimettono
Le dimissioni sono arrivate da quattro componenti della segretaria provinciale, Sacha De Carli, Vera Rossi, Cristina Frassoni e Alessandro Fedrigotti. Lucia Maestri: "La richiesta di una proroga è arrivata da buona parte del partito e sarà decisa eventualmente dall'Assemblea provinciale"

TRENTO. Da un lato lo scontro tra Lega e Fratelli d'Italia dall'altro acque non certo tranquille all'interno del Partito Democratico del Trentino. Nelle scorse ore infatti quattro componenti della segretaria provinciale, Sacha De Carli, Vera Rossi, Cristina Frassoni e Alessandro Fedrigotti, hanno deciso di consegnare le proprie dimissioni l'organo di partito.
La motivazione è l'ipotesi sempre più concreta che venga prorogato il ruolo di segretaria provinciale a Lucia Maestri fino alle elezioni del prossimo anno. Un periodo delicato e importante per il quale una parte del partito vorrebbe un cambio di guida.
“Il motivo è molto semplice – ci spiega Sacha De Carli – noi vogliamo vincere le elezioni provinciali che si terranno il prossimo anno e quindi proprio per questo abbiamo capito che la dinamica di gestione politica e il metodo portato avanti dall'attuale segretaria non sono quelli utili per arrivare alla vittoria”.
Le dimissioni dalla segreteria dei quattro componenti sono arrivate ieri e portano a galla una spaccatura interna al partito molto importante in vista di un congresso che dovrebbe tenersi a marzo. “Abbiamo ricevuto – spiega De Carli – molte sollecitazioni dai circoli e dai territori per aprire le porte del partito, per aprirlo al territorio e poi andare a congresso naturale nel marzo 2023. Nell'ultimo coordinamento, invece, ci siamo resi conto che con la segretaria e con alcune altre componenti è impossibile dialogare”.
L'obiettivo per una parte del Pd Trentino è quello di ridare nuova vitalità al partito riportando al centro i territori e gli iscritti. “Serve una gestione diversa da quella che abbiamo visto fino oggi – viene spiegato – e per farlo non possiamo mantenere i vertici attuali. Il partito va rinfrescato, va cambiato, serve nuova energia e serve anche recuperare quella disconnessione con le esigenze che arrivano da fuori”.
A rispondere ai quattro dimissionari è la segretaria Lucia Maestri che a il Dolomiti ha voluto sottolineare di “non aver chiesto alcuna proroga del proprio mandato” ma che la richiesta è arrivata invece da “una buona parte del partito e da diversi circoli a partire da quello di Trento a quello di Rovereto”. “Mi è stato chiesto – spiega la segretaria - se sono disponibile a rimanere in carica fino a novembre del prossimo anno e ho dato la mia disponibilità ma la decisione è nelle mani dell'Assemblea provinciale”.
Ed è sempre Lucia Maestri, usando le parole “Tutti sono utili, nessuno è indispensabile”, che ribadisce di non “essere attaccata alla poltrona di segreteria essendo un ruolo molto gravoso. Ma è bene ricordare che ho preso un partito al 13% e l'ho portato al 22% con tanto di sindaci e parlamentari”.