"Ecco il Medioevo di Spinelli", i candidati della lista La me Val: "Sminuisce la partecipazione democratica"
Daniele Gubert, uno dei candidati della lista espressione del territorio di Primiero, Vanoi e Mis, punta il dito contro l'assessore provinciale Achille Spinelli che in un intervento elettorale a Tonadico avrebbe invitato i presenti a non buttare via il voto

PRIMIERO. L'unica “minaccia allo statu quo è rappresentata da noi, pesciolini piccoli, che abbiamo osato aggregare una piattaforma politica autonoma e sincera da sottoporre ai nostri convalligiani”. A scriverlo è Daniele Gubert, uno dei 34 candidati della lista “La me Val”, espressione del territorio del Primiero, Vanoi e Mis e che sostiene il candidato presidente alle elezioni provinciali di ottobre Filippo Degasperi.
Gubert – in una nota diffusa nelle scorse ore in cui cita quanto riportato dal quotidiano LaVocedelNordEst - punta il dito contro l'assessore provinciale Achille Spinelli, candidato della lista a sostegno dell'attuale governatore Fugatti, che in un intervento elettorale a Tonadico avrebbe invitato i presenti a non buttare via il voto.
“Abbiamo bisogno che vengano eletti personaggi credibili – avrebbe detto Spinelli - in liste che abbiano la possibilità numerica a livello provinciale di imporsi. Buttare via il voto in iniziative estemporanee e senza alcuna possibilità di reale rappresentanza è un rischio che gli abitanti di queste bellissime zone non devono correre, perché il Primiero ha diritto a sedere in Consiglio provinciale e può farlo da protagonista”. Queste le parole di Achille Spinelli.
Parole che non sono piaciute ai candidati della lista “La me Val”.
“Da che pulpito possa permettersi queste affermazioni il più alloctono ed estemporaneo di tutti i contendenti rimane un mistero – aggiunge Gubert nella nota. - Come si possa concedere un “tecnico” di insultare i cittadini delle nostre valli, spiegando loro come non 'buttare via il voto', e di sminuire la partecipazione democratica attiva di decine di candidati che hanno messo anima e corpo, pensiero e azione dentro un progetto che mira a restituire la politica ai territori e a tutte le comunità del Trentino, garantendo loro per legge la rappresentanza in consiglio provinciale, trova spiegazione solo nel mondo medievale della lotta per le investiture, in una visione paternalistica e clientelare del bene comune. O forse nella più recente deriva autoritaria che spinge la Lega di Salvini, Fugatti e Spinelli verso la più becera destra europea”.
“Collettivamente non crediamo che i primierotti siano tanto pigri e allocchi da schierarsi a naso turato e occhi bendati per il più quotato e munifico 'benefattore' senza voler prima ascoltare le voci che si levano dalla propria comunità, che non parlano solo di infrastrutture e grandi opere, ma di orizzonti quotidiani, con servizi pubblici che vengono a mancare, fragilità che non vengono accudite, entusiasmi che non vengono incoraggiati, capitali umani, sociali, culturali, economici ed ambientali che non vengono protetti” conclude Gubert.