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Provinciali 2023, la base del Patt dice “sì” al termovalorizzatore: “Le alleanze? Non saremo la stampella di nessuno ma siamo pronti a ruoli di governo”

La base del Patt è favorevole alla costruzione di un termovalorizzatore in Trentino ma chiede anche un cambio di passo sulla sanità, politiche per i giovani, alleanze che guardino a Bolzano. La segreteria autonomista: “Per essere vincenti non potremo essere stampella di qualcuno, ma nemmeno nasconderci dietro un’indefinita alternatività che non riesce a dare risposte concrete né a infiammare i cuori degli elettori”

Di Tiziano Grottolo - 27 January 2023 - 12:38

TRENTO. Non più tardi di due settimane fa Il Dolomiti aveva reso pubblico il sondaggio online diffuso dalla segreteria del Patt tra iscritti e simpatizzati per affrontare alcune importanti tematiche in vista delle elezioni Provinciali che si terranno quest’anno. Ora il Partito autonomista ha diffuso i risultati del questionario.

 

All’appello hanno risposto in 450. “Una cifra alta – commentano dalla segreteria – che restituisce l’immagine di un partito vivo e vitale che non vuole cedere alle lusinghe di chi ci tira per la giacchetta”. Gli iscritti hanno indicato anche i principali temi da affrontare, in ordine di preferenza: “Sanità” (mantenendo presidi ospedalieri efficienti nelle valli); “Regione, rapporti con Bolzano e con l’Europa” (rafforzando ulteriormente l’asse strategico con l’Alto Adige); “Giovani”; “Rifiuti” (la stragrande maggioranza della base è favorevole al termovalorizzatore); “Scuola”; “Sburocratizzazione”; “Cura del territorio e valorizzazione dei prodotti tipici trentini”; “Imprese e artigianato” e infine “Turismo”.

 

Dalla segreteria del Patt fanno sapere che vista l’alta percentuale di favorevoli alla costruzione di un termovalorizzatore questa diventerà una priorità da inserire nel programma. Altro dato interessante quello relativo alla sanità, con l’88% degli intervistati d’accordo con la scelta di coinvolgere la popolazione nelle scelte strategiche riguardanti gli ospedali di Valle. Inoltre per gli autonomisti ricoprono ancora un’importanza vitale i Comuni, anche quelli più piccoli: il 90% li considera un presidio imprescindibile da mantenere e valorizzare tramite opportune risorse e gestioni associate con altri comuni o con le Comunità di Valle.

 

Infine è stato toccato il tema della alleanze per le Provinciali. Va detto che le possibili risposte, per come erano state formulate, non davano la possibilità di fornire indicazioni chiare sui vari schieramenti ma si trattava piuttosto di questioni di metodo. Ad ogni modo, come spiegano dalla segreteria: “Sgomberato il campo dalla corsa in solitaria, il 66,5% dei votanti si è espresso a favore di un accordo forte con il candidato, o la candidata, presidente in grado di garantire l’impegno per la realizzazione del programma autonomista anche nei confronti della coalizione”. Cioè, si specifica nella nota, la stessa strada intrapresa dagli autonomisti anche durante le Comunali di Trento del 2021 o all’epoca dell’ingresso nelle Giunte Dellai del 2003 e del 2008. Ciononostante il 22,6% dei votanti si è espresso a favore di una scelta utilitaristica “che mirasse ad individuare il modo più sicuro per tornare al governo indipendentemente dalle alleanze”.

 

L’interpretazione dei risultati da parte della segreteria è la seguente: “La base chiede al Partito di impegnarsi fin da subito nella realizzazione di un programma in grado di dare risposte ai trentini, senza farsi trascinare in sterili diatribe coalizionali. Un approccio concreto e non ideologico che mira a far tornare il Patt protagonista di una politica realmente autonomista”. Un ruolo all’opposizione infatti verrebbe ritenuto del tutto marginale.

 

“Gli autonomisti – concludono dalla segreteria – sono chiamati a entrare nel merito delle questioni, assumendo anche direttamente ruoli di governo per tutelare, difendere e far progredire la nostra Autonomia”. Il Patt, quindi, proseguirà il suo percorso verso le Provinciali “consapevole che per essere vincente non potrà essere stampella di qualcuno, ma nemmeno nascondersi dietro un’indefinita alternatività che non riesce a dare risposte concrete né a infiammare i cuori degli elettori”. La palla ora passa agli organi di Partito autonomista che dovranno stabilire le prossime mosse per venire incontro ai desideri della base.

 

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