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Provinciali, Degasperi: "Valdastico e bypass? Opere inutili. Investiamo sulla Valsugana e per il Catullo non esistono collegamenti attuali: zero benefici per il Trentino"

Il candidato presidente di Onda non usa mezzi termini: "Sulla Valdastico il centro sinistro si è allineato alla maggioranza: la mia mozione ha avuto un solo a favore. Il mio. Il turismo sul Garda? Va regolamentato, oggi siamo al Far West". E rilancia per l'asse ferroviario che da Trento porti sino a Penia, in cima alla val di Fassa

Filippo Degasperi, candidato presidente di Onda
Di Daniele Loss - 27 settembre 2023 - 23:15

TRENTO. Non usa mezzi termini e il "politichese" non gli piace per nulla, pur essendo in consiglio provinciale da due legislature, eletto entrambe le volte con il Movimento 5 Stelle per poi fondare Onda Civina, diventato oggi semplicemente Onda.

 

Filippo Degasperi è il candidato presidente della forza politica da lui ideata e ed è chiaro sui tempi proposti da Il Dolomiti: "no a Valdastico e bypass, sì ad un potenziamento della Valsugana e del trasporto a fune con l'idea di una linea ferroviaria che unisca il capoluogo alla Piana Rotaliana per poi salire le valli di Fiemme e Fassa sino a Penia. E il Catullo? Assenza di collegamento e, dunque, non sta portando i benefici che potrebbe".

 

Partiamo da Valdastico e bypass ferroviario. Quale è la posizione di Onda a riguardo?

"La mia mozione in consiglio provinciale per dire "no" alla Valdastico è stata l'unica della legislatura che ha preso un solo voto a favore, il mio. Tutti gli altri, opposizione compresa, hanno detto "no". La Valdastico è un'opera inutile, sia con l'uscita di Rovereto, sponsorizzata da Fugatti e dalla Giunta, sia con lo sbocco a Caldonazzo, idea invece del centro sinistra. Stesso discorso vale per la circonvallazione (bypass di Trento, ndr), un'altra opera inutile che non aiuterà in nessun modo lo spostamento del trasporto merci da gomma a rotaia. Bisognava, invece investire sull'asse storico del Brennero, cosa che non si fa più ormai da anni. Da tempo immemore, ormai, si parla del tunnel del Brennero: non sappiamo quanto costerà, quando verrà terminato, eccetera, eccetera. Un miraggio insomma".

 

Parliamo di mobilità green.
"Il Trentino ha un problema strutturale: ci si può muovere solo con il mezzo privato e non ci sono possibili varianti. Le alternative bisogna costruirle, rendendo il trasporto pubblico concorrenziale, a livello di servizio e dal punto di vista economico. L'esempio lampante è la ferrovia della Valsugana, che sembra sia stata dimenticata da tutti e non mi riferisco solamente agli ultimi 5 anni, ma anche a chi ha governato in precedenza. Il "carico" di 25mila auto verso il capoluogo potrebbe essere alleggerito notevolmente lavorando sulla tratta. Per non parlare dei servizi: se torneremo ad essere il Trentino policentrico del passato tante persone non sarebbero costrette a prendere l'auto e spostarsi anche per la minima incombenza. C'è poi il capitolo degli impianti a fune, sul quale è stato fatto veramente poco, per non dire nulla. Le novità? Perché non approntare uno studio su una tratta ferroviaria da Trento a Penia, per mettere in contatto il capoluogo, la Piana Rotaliana, le valli di Fiemme e Fassa? Si potrebbe procedere con uno studio e, poi, la costruzione, anche a moduli. E perché, altresì, non ragionare su di una funivia Caldonazzo - Monte Rovere per unire il turismo dei laghi con quello dell'Altopiano? Invece qui parla di miraggi, come il tunnel Avio - Malcesine, oppure sulla tratta ferroviaria da Rovereto a Riva: lo studio ha dato esiti "non incoraggianti", tanto per usare un eufemismo"

 

Il Garda è da sempre meta di tantissimi turisti. Con tutti i problemi connessi legati alla viabilità.

"Certo e, tolte le assurdità di cui sopra, prima di tutto bisognerebbe imporre nella zona un limite alla capacità ricettiva: adesso siamo veramente al Far West. Non sto pensando a chi ha uno o due appartamenti da affittare, ma alle organizzazioni e alle agenzie immobiliari che dispongono di decine di strutture: la destinazione per quegli edifici era esclusivamente di tipo abitativo? Bene, finiamola di stravolgere il piano urbanistico per aprire agli affitti brevi che contribuiscono a mandare in tilt il sistema con conseguenze di congestionamento della viabilità e danni per gli operatori del settore".

 

Vale la pena investire così tanto sull'Aeroporto Catullo?
"Il Catullo sarebbe strategico, ma il condizionale è d'obbligo visto che è chiaro che i turisti non raggiugono il Trentino utilizzando l'aereo e, dunque, utilizzando l'aeroporto veronese. Abbiamo proposto di prolungare la tratta del treno che si ferma ad Ala sino alla stazione di Dossobuono, sita nei pressi del Catullo, per permettere un collegamento diretto dall'aeroporto alla nostra provincia. Stiamo parlando di 40 - 50 chilometri in più con costi assolutamente sostenibili. La risposta è stata negativa. Così come è collegato è assolutamente inutile per le politiche del Trentino".
 

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