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Test d'ingresso per i bambini italiani iscritti in scuole di lingua tedesca? Il no del Team K: "Goffo travisamento del problema". I Verdi a Ramoser: "Serve un ambiente plurilingue"

Si riaccende il dibattito sul plurilinguismo nelle scuole altoatesine. Foppa: "Si fraintende il vero problema, e infatti la soluzione è una finta: la proposta dell'assessora è come mettere un cerottino su una ferita incancrenita". Cologna e Brancaglion presentano una mozione: "L'attuale sistema scolastico non è riuscito a garantire un adeguato apprendimento delle due lingue"

Di Francesca Cristoforetti - 17 marzo 2023 - 15:50

BOLZANO. Dei test d'ingresso per valutare il livello linguistico nelle scuole di lingua tedesca. E' stata questa la proposta dell'assessora comunale alla Scuola della Svp, Johanna Ramoser che fa decisamente discutere. Il no arriva subito secco sia dai consiglieri comunali del Team K, che dal gruppo consigliare provinciale dei Verdi che invece sostengono un insegnamento plurilingue.

 

"Troppi bambini italiani sono iscritti in scuole di lingua tedesca? Ramoser ripropone la vecchia 'soluzione' dei test d'ingresso", accusano i Verdi. Non è la prima volta che emerge il tema del plurilinguismo in ambito scolastico, ormai da anni molto discusso in provincia di Bolzano. "Così facendo si fraintende il vero problema - proseguono -, e infatti la soluzione è una finta: la proposta dell'assessora è come mettere un cerottino su una ferita incancrenita". 

 

La base del "problema" è un'altra secondo i Verdi, "il legittimo desiderio di molte famiglie di far crescere i propri figli in un ambiente plurilingue. Molti genitori sono convinti che in questo modo i loro figli avranno maggiori chances nella vita".

 

Da molti anni ormai le associazioni di genitori hanno richiamato l'attenzione su questa volontà. "La maggioranza, tuttavia, blocca questo desiderio con veemenza e con un atteggiamento da mentalità ristretta", afferma la consigliera Brigitte Foppa che già nel 2014 aveva presentato un disegno di legge in consiglio provinciale che prevedeva un'offerta plurilingue aggiuntiva nelle scuole".

 

Il punto è quindi proprio il plurilinguismo: "Se si ignora questo desiderio, si finisce per avere la 'scuola plurilingue fai-da-te' - conclude -, che provoca stress per tutti. Invece, c'è bisogno di progetti plurilinguistici che emergono dal basso, dalle singole scuole autonome, e in cui tutte le parti coinvolte hanno il loro ruolo. Un problema sistemico necessita anche di una soluzione sistemica. L'Alto Adige è maturo per un'offerta scolastica plurilingue integrativa".

 

Ad aggiungersi infatti alle voci contrarie alla proposta dell'assessora alla Scuola i consiglieri comunale del Team K che oggi (17 marzo) hanno sottoscritto una mozione: "La riproposta della Svp di introdurre i test d'ingresso nelle scuole tedesche è l'ennesimo, goffo travisamento del problema: il diritto all'insegnamento in madrelingua va assicurato, naturalmente, ma come Team K sosteniamo da sempre l'introduzione della scuola bilingue come offerta didattica aggiuntiva a quella esistente. Saranno poi le famiglie a scegliere".

 

"E' inutile girarci intorno - proseguono Cologna e Brancaglion -: l'attuale sistema scolastico diviso non è riuscito a garantire un adeguato apprendimento dell'italiano e del tedesco. Separando non ci si incontra, non ci si parla e crescendo divisi è più difficile trasportare nella quotidianità quanto appreso a scuola".

 

In analogia alla mozione della consigliera Sabine Kiem approvata a Merano, "presenteremo anche a Bolzano una mozione - dicono per chiedere l'istituzione di un tavolo di lavoro perlomeno sugli asili plurilingui. Siamo consapevoli che la competenza sulla didattica della scuola dell'infanzia non è comunale, per questo motivo chiediamo che l'output del gruppo di lavoro venga presentato anche ai competenti uffici provinciali, ma considerato che la gestione delle scuole e parte delle relative spese sono a carico del Comune, crediamo sia arrivata l'ora di partire".

 

Il Team K propongono di valutare se aggiungere una o più classi con insegnamento paritetico in entrambe le lingue nelle scuole per l'infanzia in lingua italiana e tedesca, "qualora vi sia la richiesta di almeno 15 iscritti", concludono.

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