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La "tonca" di sindaco e questore per la gestione di piazza Dante diventa un caso politico. D'Ambrosio: "Offesa la polizia". Andreatta: "La satira fa bene"
Il questore: “Dal palco hanno ringraziato Esercito, 118, Vigili del Fuoco, Polizia locale. Nessuno che abbia ringraziato Polizia di Stato e Carabinieri”. Ma il sindaco accetta l'ironia di Mario Cagol: "E' chiaro che la satira prende spunto da qualcosa che la popolazione percepisce come critica, e la situazione di piazza Dante lo è"

TRENTO. L'ironia trentina al questore non va giù. Quelli delle valli del nord, gli avevano detto, l'ironia non sanno nemmeno dove sta di casa. Poi è arrivato Mario Cagol che alle Vigiliane, il vero 'carnevale' del capoluogo, quando semel in anno licet insanire, lo ha 'toncato' nell'Adige.
La sentenza è arrivata a furor di popolo, la colpa quella di lasciare piazza Dante nel caos. Ecco la motivazione letta a gran voce sul ponte di San Lorenzo:
"Per quanto riguarda la prolungata, mai risolta e estremamente preoccupante situazione della nostra piazza dante e zone limitrofe, per la condivisione delle responsabilità' di cui sopra, se procede a 'na tonca doppia con el questore Massimo D'Ambrosio e el sindaco Alessandro Andreatta così entant che i se rinfresca en l'acqua i pol confrontarse per trovar 'na soluzione definitiva".
“'Na tonca dopia”, quindi, per sindaco e questore. “Come persona non mi importa – spiega quest'ultimo – perché apprezzo la goliardia fin dai tempi della scuola. Ma sono un questore e comando uomini che si stanno impegnando tanto per il problema legato a piazza Dante”.
“Insomma – dice trattenendo la rabbia – ci sono contingenti dei Carabinieri da Laives, reparti da Milano, in questi giorni di festa anche da Torino”. Il questore D'Ambrosio continua e spiega che "i miei uomini lavorano giorno e notte, sono rientrati dalle ferie per garantire lo svolgimento delle festività di San Vigilio senza che ci siano problemi di ordine pubblico”.
E' arrabbiato ma anche amareggiato: “Sentire dire che non si fa nulla mi dispiace – sottolinea - stiamo lavorando al massimo dello sforzo, poi arriva qualcuno che quando parla fa danni”. Ammette che il problema di piazza Dante esiste: “Qualcuno aveva parlato di recinzioni – dice – poi non si è sentito più niente. Noi facciamo la nostra parte, altri devono fare la loro”. E senza entrare nello specifico parla di chiusura del parco con le recinzioni, di illuminazione potenziata, di telecamere.
Ma quell'ironia non gli va giù. “Fin quando di politica parlano i comici non si va da nessuna parte. Io – afferma - rispetto la tradizione trentina, ma bisogna sapere quello che si dice, mi dà fastidio l'offesa alla polizia”. Il questore D'Ambrosio non vuole scuse, vuole rispetto e riconoscenza: “Ieri dal paco hanno ringraziato l'Esercito, il 118, i Vigili del Fuoco, la Polizia locale. Nessuno che abbia ringraziato Polizia di Stato e Carabinieri”.
L'ha presa molto meglio il sindaco Andreatta. "Ma questa è ironia, satira, si scherza. E questo fa bene, ci mancherebbe. Questa è la mia seconda tonca, la prima per il muro di Ravina che poi è stato in effetti abbassato di qualche metro”. Il sindaco spiega che "è chiaro che la satira prende spunto da qualcosa che la popolazione percepisce come critica, problematica, socialmente dibattuta, e piazza Dante rappresenta un problema reale che le persone avvertono”.
“I trentini vorrebbero piazza Dante com'era trenta, quarant'anni fa, ma il mondo è cambiato. I trentini – prosegue Andreatta – vorrebbero una città perfetta. Ma la politica è perfetta? - si chiede – le associazioni, l'istruzione, le scuole sono perfette?”. E il sindaco risponde che no, non lo sono, “ma tutto è migliorabile, ed è quello che la politica deve fare”.
Su piazza Dante spiega che l'impegno deve essere comune. “ Deve diventare la piazza di tutti, di tutti i cittadini capaci di stare in sintonia. Bambini, anziani, famiglie - spiega - ma ci più stare anche il senza dimora, l'emarginato, la persona che si sente esclusa”.
Per creare questa dimensione di sintonia e sicurezza, secondo il sindaco “si può e si deve agire anche con fermezza e in modo energico, senza però dimenticare che la mia idea di città comprende tutti, e anche piazza Dante deve saper contenere tutte le espressioni della città. Anche le sue contraddizioni”, conclude.