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Maltempo, Alotti: ''C'è da ricostruire la filiera del legno. Serve accordo quadro provinciale e la Fondazione Unesco deve essere protagonista''
La Uil interviene dopo l'ondata di maltempo che ha flagellato il Nord-Est dell'Italia. Alotti: "Necessario portare avanti politiche sostenibili e ecocompatibili, anche per le attività più remunerative economicamente del territorio. E tutelare i lavoratori che saranno impegnati per riqualificare i danni ambientali"

TRENTO. "E' necessario un accordo quadro provinciale su Sviluppo e Ambiente", spiega Walter Alotti, segretario della Uil, che aggiunge: "Un piano che deve prevedere una programmazione specifica tra settori e territori, anche sull'impiego di maestranze e condizioni contrattuali di comparti coinvolti. Un occhio di riguardo deve ricadere sulla sicurezza del lavoro, a grave rischio in un ambiente comunque pericoloso".
L'ondata di maltempo ha cambiato la morfologia del territorio, il volto è diverso per un danno ambientale e paesaggistico di dimensioni elevatissime. Le prime stime parlano di due milioni di metri cubi di alberi abbattuti in Trentino. A questo si devono aggiungere i danni in Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Un'ondata di maltempo eccezionale che ha coinvolto tutto l'arco delle Dolomiti. "Un ringraziamento - sottolinea Alotti - alla macchina dei soccorsi per il lavoro eccezionale di volontari, lavoratori e lavoratrici impegnati nell'opera di soccorso e ripristino, che non sono però sufficienti a riportare l'ambiente montano allo stato precedente a questa terribile perturbazione. Un tavolo tecnico che deve comprendere i sindacati e auspichiamo che la nuova Giunta ci coinvolga in questi processi decisionali. A monte la Fondazione Unesco deve poi giocare il ruolo di regia per ampliare il raggio d'azione in modo coordinato in tutte le realtà colpite da questo tragico evento".
La questione è quella del rapporto tra sviluppo e ambiente. "Il patrimonio ambientale è la risposta alla qualità della vita. Necessario - dice il segretario della Uil - portare avanti politiche sostenibili e ecocompatibili, anche per le attività più remunerative economicamente del territorio. Nel passato abbiamo chiesto l'introduzione della tassa di scopo del turismo, così come maggiore oculatezza negli investimenti pubblici in infrastrutture funiviarie".
Un'altra proposta è quella di attivare un grande piano di risanamento e manutenzione dell'ingente sistema di acquedotti: "Un sistema - conclude Alotti - che perde circa il 30% dell’acqua potabile che distribuisce e che ora è stato anche colpito dal cataclisma. Oltre all'ottimo lavoro di manutenzione e attenzione al territorio, si deve programmare con attenzione un ampliamento di interventi con un piano ultra decennale per ripristinare il patrimonio ambientale, compreso la sistemazione della rete di strade forestali e avviare il processo di rinnovazione e reimpianto degli alberi sradicati ed abbattuti, ricostituendo una filiera del legno, efficiente, sana ed in grado di integrarsi e competere meglio di prima con tutti gli altri territori e soggetti interessati".