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Nemmeno il Covid ferma la solidarietà: le "nonne" della casa di riposo "sferruzzano" per i bimbi del Mozambico
Una decina di signore ospiti della casa di riposo di Roncegno, in Valsugana, anche durante il lockdown hanno continuato a lavorare a maglia per produrre cappellini e babbucce. Il tutto con una finalità benefica: i vestiti verranno infatti inviati in Mozambico, dove il Consorzio associazioni per il Mozambico cura dei progetti con i bambini nati prematuri. "Storie stupende che uniscono novantenni trentine a bebè mozambicani che nasceranno nel 2021"

RONCEGNO. Non si è fermata nemmeno per un istante la preziosa attività di cucito di un gruppo di ospiti della Casa di riposo “San Giuseppe” di Roncegno. Anche durante il lockdown, le signore hanno continuato a sferruzzare per realizzare berrettini di lana e babbucce per i neonati prematuri dell’Ospedale di Caia, cittadina nel cuore del Mozambico. Nella giornata di venerdì 16 ottobre, le signore hanno consegnato i risultati del loro lavoro al dottor Gianpaolo Rama, medico della struttura e membro del Consiglio direttivo del Cam (Consorzio Associazioni con il Mozambico), associazione trentina impegnata dal 2002 in un programma di cooperazione comunitaria nella provincia di Sofala.
“Tra gli ospiti della Casa di riposo di Roncegno – racconta Gianpaolo Rama – ci sono dieci signore molto attive che lavorano molto bene a maglia. Siccome in Mozambico i neonati prematuri sono esposti al freddo, che fa aumentare la possibilità di contrarre un’infezione, ho deciso di proporre quest’iniziativa, che è già portata avanti da altri medici in altre case di riposo di Veneto e Trentino”.
“Queste bellissime, coloratissime cuffiette e babbuccine non dimostrano solo abilità manuali, ma buon gusto, passione, disponibilità e vicinanza – aggiunge Giovanna Luisa, membro del Consiglio direttivo del Cam - spero che realizzarle abbia portato allegria e solidarietà reciproca a queste generose signore e che tutto ciò abbia contagiato chi le circonda”.
Gli ospiti della Casa di riposo di Roncegno hanno sostenuto il Cam anche attraverso una donazione per le attività del settore socio-sanitario dell’associazione, che lavora anche su educazione, microcredito, agricoltura e sviluppo rurale, ambiente e territorio e pari opportunità. “Storie stupende che uniscono novantenni trentine a bebè mozambicani che nasceranno nel 2021”, scrivono sulla loro pagina Facebook i membri del Cam, il cui motto è proprio “Estamos juntos”, che in portoghese significa “Stiamo uniti”. Uniti nella solidarietà.