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Niris, la startup trentina che progetta bottiglie intelligenti per aiutare gli sportivi ad idratarsi
L’azienda ha sviluppato un sistema per prevenire guasti e incidenti alle reti idriche. Il fondatore Turso: “I nostri occhi elettronici tengono sotto controllo oltre 1200 impianti, al momento stiamo cercando due ingegneri informatici o laureati in informatica”

TRENTO. Niris è un acronimo nato a fine 2019 e significa “Natura, infrastrutture, ricerca, informazione e sostenibilità”. Cinque parole che fotografano il core business dell’azienda, fondata sette anni fa da Andrea Turso, 37 anni, diplomato al liceo scientifico a Trento. Il suo curriculum parla per lui oltre ad aver seguito una serie di corsi di alta formazione in informatica, ha lavorato per nove anni in diverse aziende del settore.
Poi per Turso è arrivata la svolta quando si è messo in proprio e ha fondato la sua azienda può contare su due dipendenti, entrambi under 30: un business analyst e un industrial designer, oltre ad una serie di collaborazioni con professionisti esterni. “Ma stiamo cercando, e non è facile trovarli – spiega Andrea Turso, fondatore e Ceo – due dipendenti da aggiungere al nostro organico, ingegneri informatici o laureati in informatica”.
Niris si occupa di monitoraggio, teleacquisizione e diagnostica nonché di analisi dei dati di infrastrutture critiche: ciclo idrico (acquedotti, depuratori), rete elettrica, colonnine di ricarica e distribuzione gas. Tra i clienti vanta diverse multiutility dell’area trentina, veronese, gardesana, bresciana e entroterra veneziano. La storia di Niris è quella di una startup innovativa che ha saputo orientare il proprio business alle esigenze di mercato: “Siamo partiti – spiega Turso – con un progetto per il monitoraggio della neve sul manto stradale con telecamere e computer vision, successivamente abbiamo ampliato alla gestione di colonnine di ricarica per la mobilità elettrica”.

Oggi il nostro core business dell’azienda è l’IoT applicato all’automazione delle reti e delle infrastrutture critiche: “Grazie al machine learning sviluppiamo soluzioni per la manutenzione predittiva e il monitoraggio di guasti e incidenti alle reti distributive”, sottolinea il fondatore. Gli “occhi elettronici” di Niris tengono sotto controllo 800 impianti idrici e 400 impianti elettrici e fotovoltaici, dal Garda al Lago d’Iseo.
Sul fronte ricerca e sviluppo, Niris sta lavorando al progetto di una bottiglia intelligente: “Si tratta di una bottiglia smart per sportivi professionisti o amatoriali – racconta ancora Turso – con una serie di sensori. La bottiglia si interfaccia con una app sulla quale l’utente registra la propria alimentazione quotidiana, integrandosi con dispositivi ed ecosistemi come Google Fit e Apple Health, includendo i dati sull’attività fisica svolta”. In questo modo la bottiglia intelligente supporta l’utente nella fase di idratazione e integrazione prima e dopo l’allenamento.
Un modello di machine learning, sviluppato in collaborazione con nutrizionisti e specialisti in scienze motorie, che apprende le abitudini dello sportivo adattandosi alle sue effettive necessità. “Stiamo terminando la fase di prototipazione e ingegnerizzazione – promette – lanceremo una campagna di crowdfounding su Kickstarter nei prossimi mesi”. Un successo, quello della Niris certificato anche dal fatto che nel 2020 è previsto il raddoppio del fatturato.