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Proverbi e modi di dire come non li avete mai visti (FOTO): la saggezza popolare diventa un poster. Ecco le illustrazioni di 25 giovani artisti
“En zo rudola anche i sassi”, “Ogni mes se fa la luna, ogni dì se ne ‘mpara una” e ancora “Le robe fate per forza no le val na scorza” questi sono solo alcuni dei vecchi proverbi che 25 giovani artisti hanno trasformato in poster

TRENTO. Coloratissimi e immediati sono i poster realizzati in pieno lockdown da 25 studenti che hanno partecipato all’All Right Pait Workshop, un gruppo di lavoro guidato dal Graphic Designer trentino Matteo Campostrini e dal docente Stefano Borgogno. Ragazzi e ragazze fanno parte del biennio 2020 del corso TAG-Trentino Alta Formazione Grafica.
“Come i libri, i film e la musica, anche i poster raccontano storie – fanno sapere i docenti che hanno guidato il gruppo – ma diversamente da questi i poster hanno il difficilissimo compito di raccontarti quella storia in un battito di ciglia”.

Insomma tutto si condensa in uno spazio molto ridotto dove l’immediatezza è fondamentale, in altre parole tutto è concentrato “in un unico grande foglio di carta che in pochi secondi deve sorprenderti, conquistarti e farsi spiegare da solo”. È proprio per questo che il poster rappresenta uno dei medium più efficaci ma anche più difficili da domare nell’armamentario di un Graphic Designer: “Che sia su uno schermo o su un muro, il poster porrà una domanda nei tuoi occhi e la risposta nella tua testa”.
I giovani apprendisti, dopo una prima parte teorica concentrata sull’evoluzione dei poster illustrativi, che ritrovano i loro pionieri nella Polonia e nella Cuba degli anni ’60, si sono cimentati con una sfida estremamente complessa: visualizzare un proverbio trentino in un poster illustrativo. Modi di dire e locandine presentano caratteristiche comuni: “Similmente ai poster – osservano gli ideatori del corso – anche i proverbi hanno il compito di condensare in poche parole piccole saggezze, verità, consigli”.
Per lavorare sulle proprie origini non solo linguisticamente ma anche visivamente, agli studenti è stato imposto l’obbligo di lavorare “con le proprie mani”: due tools importantissimi troppo spesso sprecati a pigiare i tasti di una tastiera. Ogni elemento dei poster dunque, sia questo testo o illustrazione, è stato prodotto ad hoc dagli studenti stessi, sia in analogico che in digitale. È così che alcuni modi di dire come: “En zo rudola anche i sassi”, “Ogni mes se fa la luna, ogni dì se ne ‘mpara una” e ancora “Le robe fate per forza no le val na scorza”, hanno preso vita impressi in magnifiche locandine.