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Il Coni premia Michele Oberburger, giovane trentino autistico campione di motociclismo. "Una sindrome di cui non bisogna aver paura"
Lo sport non solo per il corpo, ma anche per la mente: questo il messaggio dietro la prestigiosa premiazione. Il papà di Michele, Roberto Oberburger: "Un risultato frutto di tante piccole battaglie vinte affinché lo sport diventi inclusivo non a parole ma con i fatti"

TRENTO. Michele Oberburger, giovane trentino non ancora 18enne con disturbo dello spettro autistico, verrà insignito di un riconoscimento speciale per “la grande determinazione e la passione dedicata allo sport”. Il premio sarà consegnato al ragazzo direttamente dal presidente del Coni Nazionale Giovanni Malagò a Roma.
Michele infatti pratica da poco più di quattro anni il trial nella categoria junioreres, specialità del motociclismo sportivo e già ha collezionato diversi titoli italiani, triveneti e regionali. Fondamentale nel suo percorso, appoggiato dalla Federazione la Fmi, di cui fa parte, il sostegno dei genitori.
"Un risultato frutto di tante piccole battaglie vinte affinché lo sport diventi inclusivo non a parole, non a chiacchiere, ma con i fatti – dichiara Roberto Oberburger, papà di Michele - ma soprattutto che tramite Michele si conosca ancor di più cos'è l'autismo: una sindrome di cui non bisogna aver paura".
L’ascesa sportiva del giovane, originario della provincia di Trento, in cui ricopre anche un ruolo nei Vigili del Fuoco permanenti, sembra quindi non avere importanza solo per il ragazzo e chi lo attornia, ma per l’intera comunità sportiva.
Fondamentale infatti è il messaggio lanciato da questa premiazione, concernente l’importanza dello sport come metodo di rieducazione e fonte di benessere non solo fisico, ma anche psicologico.