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"Non discriminare i senzatetto con cane", l'appello dell'Oipa alle strutture di accoglienza
Secondo l'Oipa sono ancora troppo poche le strutture che accolgono i clochard accompagnati dai propri animali. L'appello è quello di trovare una soluzione per cambiare questa situazione, per esempio creando delle sezioni dedicate o delle strutture dove lasciare gli animali

TRENTO. “Aprite i centri d’accoglienza anche ai clochard con i cani”, questo l’appello dell’Oipa (Organizzazione Internazionale protezione animali). Il tema dei senzatetto è stato molto dibattuto negli ultimi tempi in Trentino, data la mancanza dei posti a necessari ad ospitare tutti i bisognosi in sicurezza. A questa problematica si aggiunge anche quella dei clochard accompagnati dai propri compagni a quattro zampe, che spesso vengono rifiutati a causa della presenza di quest’ultimi (come per esempio la storia di Alex e Ares).
Il problema, già grave in situazioni di normalità, peggiora durante l’inverno, quando, per non abbandonare il proprio animale da compagnia, molti senzatetto sono costretti a dormire all’aperto, esposti al freddo e alle intemperie. Infatti sono ancora troppo pochi i centri d’accoglienza e le mense sul territorio nazionale che accolgono anche i cani, molti ne impediscono l’entrata.
“Imporre agli assistiti questa condizione, inaccettabile per chi sa cosa significhi amare e proteggere il proprio animale, equivale a condannarli ad ammalarsi o, peggio, a morire di freddo - osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. Inoltre, condizionare l’offerta di un letto e di una coperta sotto un tetto, o di un pasto caldo, all’abbandono del proprio cane fuori la struttura significa mettere a repentaglio anche la vita del cane. E dire che l’abbandono di un animale è condannato dal codice penale”.
L’alternativa proposta dall’Oipa è quella di accogliere i senza fissa dimora nelle strutture, se necessario creando dei settori dedicati o delle strutture dove i padroni possano lasciare i propri compagni a quattro zampe al caldo e in sicurezza. Inoltre l’Oipa propone di estendere la cortesia del pasto anche agli animali, offrendo anche a loro vitto gratuito, magari mettendosi d’accordo con delle aziende produttrici di cibo per animali. Un esempio di questo comportamento è dato dalla stessa Oipa, che a Milano distribuisce pasti ai cani dei clochard, oltre che assistenza veterinaria e comportamentale.
“Non crediamo sia una cosa difficile da realizzare - continua Comparotto -. Solo non discriminando i clochard con cane da quelli senza cane le organizzazioni caritatevoli potranno davvero definirsi tali. Il nostro è un appello accorato che speriamo venga accolto da quante più strutture possibili. C’impegniamo a dare notizia delle strutture che l’avranno fatto”.