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"Rendiamo il vaccino accessibile a tutti". Arci scrive una lettera aperta a il Dolomiti. La Malfa: "L'Europa elimini il brevetto"

Con una lettera aperta alla redazione de Il Dolomiti il presidente dell'Arci del Trentino Andrea La Malfa invita a riflettere sul tema al centro del dibattito pubblico: "Il vaccino è di proprietà privata delle aziende produttrici e per vent'anni avranno il monopolio del brevetto. Firmiamo la petizione per chiedere alla Commissione Europea trasparenza e controllo pubblico"

Di Laura Gaggioli - 20 febbraio 2021 - 16:31

TRENTO. Oggi, 20 febbraio, è il click day, una giornata dedicata alla sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini alla firma della petizione per chiedere alla Commissione Europea l’accesso universale ai vaccini e maggior controllo pubblico, affinché sui brevetti non sia possibile alcuna speculazione a favore di interessi privati. Con una lettera aperta alla redazione de Il Dolomiti il Presidente dell'Arci del Trentino Andrea La Malfa invita così a riflettere sul tema al centro del dibattito pubblico: il vaccino anti-covid e la sua proprietà.

 

“Fino al 1955 la poliomielite fu considerata il problema sanitario più pericoloso degli Stati Uniti. In quell’anno Jonas Salk, professore dell’Università di Pittsburgh, riuscì a trovare un vaccino efficace dopo un lavoro che coinvolse 20mila medici e 220mila volontari. Durante un’intervista televisiva gli chiesero chi possedesse il brevetto del vaccino. Rispose: 'La gente, suppongo. Non c’è brevetto. Si può brevettare il sole?'".

 

Oggi, dopo 70 anni, quel sole è stato brevettato. “Nonostante le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione per la ricerca dall’Unione Europea e dai singoli Stati, conclusi i trial clinici e approvato il vaccino/farmaco - spiega La Malfa - il vaccino rimane di proprietà privata delle aziende produttrici che per vent'anni avranno il monopolio del brevetto e potranno trattare con i governi da una posizione di forza. Negli ultimi mesi, secondo Il Sole 24 Ore, si calcola che i manager delle Vax-company abbiano esercitato stock option per quasi 500 milioni di dollari. Guadagni privati che sono il sintomo evidente di un sistema in cui gli Stati non riescono a far prevalere il bene delle comunità sui profitti di pochi”.

 

Ecco così che la voce di numerosi ricercatori e varie personalità dei movimenti progressisti europei, hanno deciso di presentare un’Ice, Iniziativa dei Cittadini Europei (Qui il link) lo strumento istituzionale attraverso il quale è possibile proporre una concreta modifica legislativa alla Commissione Europea per garantire l'accesso universale ai vaccini e ai trattamenti e affinché sui brevetti non sia possibile alcuna speculazione a favore di interessi privati ma sia esercitato un controllo pubblico. Per rendere efficace l'iniziativa occorrono però un milione di firme, solo così la Commissione Europea sarà obbligata a prendere un'iniziativa in materia, auspicabilmente nella direzione prospettata dai cittadini.

 

“Per raggiungere questo obiettivo è necessario costruire la più ampia convergenza possibile tra tutti coloro, realtà collettive e singoli, che ritengono fondamentale la tutela del diritto alla salute come parte integrante dei diritti umani universali - incalza nella lettera il Presidente - chiediamo di garantire che i diritti di proprietà intellettuale, inclusi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità e la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19. Chiediamo altresì per le aziende beneficiarie dei fondi UE/Stati Membri l’introduzione di obblighi legali in materia di trasparenza con particolare attenzione all'uso dei contributi pubblici, ai costi di produzione, nonché alle clausole di accessibilità attraverso licenze non esclusive - e conclude - l’Europa deve essere all’altezza delle aspettative migliori, diventare il faro della garanzia dei diritti umani. Per fare ciò va messo un freno sia a questa deriva a cui stiamo assistendo, sia agli Stati che utilizzano il vaccino come strumento di creazione di alleanze internazionali e indebolimento economico per i Paesi avversari. Torniamo all’idea che la salute è il vero bene da tutelare e che no, non si può proprio brevettare il sole”. 

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