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Caro energia e Riva del Garda chiude le docce della piscina: ''Salvaguardiamo i posti di lavoro e il servizio senza alzare i biglietti''

La sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi: "Valuteremo giornalmente l'andamento della situazione e ragioniamo su proposte alternative. Il Comune ha già effettuato una variazione di bilancio di più di 800 mila euro per sopperire all'aumento dei costi energetici delle strutture comunali"

Di Luca Andreazza - 09 novembre 2022 - 21:21

RIVA DEL GARDA. Niente docce alla piscina comunale di Riva del Garda, un effetto del caro energia che porta alla chiusura dei rubinetti. E in arrivo c'è anche un provvedimento di contenimento delle luminarie natalizie con la riduzione degli orari di accensione degli addobbi.

 

"Comprendiamo il disagio ma questo sacrificio è fondamentale per il contenimento dei costi e ringraziamo tutti gli utenti che hanno capito le motivazioni di questa scelta", spiega Cristina Santi, sindaca di Riva del Garda. "Questa decisione che ha portato a chiudere le docce della piscina Meroni è nata dalla necessità di contenere i costi energetici, come noto l'impianto natatorio è particolarmente energivoro. La discussione sulla gestione delle bollette in crescita esponenziale da parte degli enti locali è stata affrontata anche in sede del Consorzio dei comuni trentini, qui sono state fissate delle linee condivise per contenere gli extracosti".

 

La chiusura delle docce della piscina è solo l'ultima iniziativa di una serie di misure disposte per far fronte alle bollette che fanno tremare le amministrazioni comunali.

 

"Il Comune - evidenzia Santi - ha già effettuato una variazione di bilancio di più di 800 mila euro per sopperire all'aumento dei costi energetici delle strutture comunali: si è reso necessario un provvedimento che prevede lo spegnimento delle luci dei principali monumenti, del cimitero e delle fontane. E inoltre come direttiva generale interna, tutti gli uffici pubblici sono invitati a utilizzare energia elettrica e riscaldamento con parsimonia e oculatezza".

 

Resta un periodo particolarmente complesso e le amministrazioni locali cercano di fare fronte comune per trovare strategie uniformi e per cercare di attutire il colpo che deriva dal caro energia. 

 

"Il Palagarda - aggiunge Santi - è già stato chiuso e le palestre sono state riorganizzate, per questo ringrazio la disponibilità delle società sportive. La piscina è un impianto unico e quindi non sostituibile: inoltre la struttura ha circa 10 dipendenti che lavorano a tempo pieno e per salvaguardare il loro posto di lavoro non abbiamo voluto diminuire l'orario di apertura dell'impianto natatorio".

 

Le docce restano chiuse fino a fine anno ma il Comune assicura il monitoraggio della situazione per eventualmente riaprire i rubinetti. 

 

"Valuteremo giornalmente l'andamento della situazione e ragioniamo su proposte alternative. Le tariffe della piscina Meroni sono tra le più basse dell'intero Trentino e mai vorremo valutare l'aumento del costo del biglietto per pareggiare i costi. Per il momento il provvedimento vale fino al 31 dicembre, siamo pronti ad anticipare le mosse se poi sarà possibile rivedere questa decisione perché le condizioni sono cambiate", conclude Santi.

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