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Da Palermo al Bosco dei Poeti tra Veneto e Trentino: un ''albero di Falcone'' in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
L’albero di Falcone, pianta ancora minuscola che verrà custodita nell’areale boschivo incastonato tra Veneto e Trentino, curato e costantemente animato dalle performance artistiche da Lome, Lorenzo Menguzzato, tra installazioni e annotazioni poetiche scolpite nella natura stessa di questo singolarissimo enclave culturale

PERI. La pianta ha un nome botanico ben preciso: Ficus macrovilla, ma da oggi nel Bosco dei Poeti diventa l’Albero di Falcone. Un segno simbolico in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, un 21 marzo che coincide pure con la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Ecco allora che nel ‘laboratorio poetico’ più stimolante d’Italia trova spazio anche una pianta dedicata al giudice Giovanni Falcone. Pianta prelevata dall’unico albero che ancora troneggia a Palermo, nella piazza antistante l’abitazione del giudice, ucciso a Capaci il 23 maggio 1992, strage terroristico mafiosa che è costata la vita alla moglie del magistrato e a tutti gli agenti della scorta, con una ventina di altre persone ferite.
Ricordi e impegno, con una poesia inedita scritta da Massimo Parolini, letta nel Centro accoglienza del Bosco dei Poeti, con l’immancabile regia dell’artista trentino Lome e del presidente del sodalizio Isidoro Furlan.
Poesia per rafforzare i legami con quanti hanno pagato con la vita il loro impegno nella lotta alle mafie, contro il menefreghismo e l’area grigia dell’omertà, l’indifferenza silenziosa, il lamento del non agire, di chi pensa - si legge nelle righe del poeta Paolini - che la verità sia solo quella che non fa male, un’autodifesa.
L’albero di Falcone, pianta ancora minuscola che verrà custodita nell’areale boschivo incastonato tra Veneto e Trentino, curato e costantemente animato dalle performance artistiche dell’istrionico Lome, Lorenzo Menguzzato, tra installazioni e annotazioni poetiche scolpite nella natura stessa di questo singolarissimo enclave culturale.
La data 21 marzo però scandisce altri significati. Non solo l’avvio della primavera, pure Giornata delle Foreste e Giorno della sindrome down. Proprio per la sua singolare simbologia è stata l’occasione per presentare ufficialmente la struttura del Centro Visitatori del Bosco dei Poeti, sala nel cuore del borgo di Peri, poco distante dal viottolo che dalla statale del Brennero conduce nel variegato bosco dove la poetica non è solo ambientale - l’area è culla della biodiversità, sito didattico per educare al rispetto degli animali, tra appuntamenti forestali e itinerari naturalistici - pure pervasa dall’aura letteraria, custodita dalle rime dei più grandi autori del Novecento.
Rievocate le frasi più coraggiose del giudice Falcone, come quando ribadiva che "la mafia del sopravvivere ci rassomiglia". Da oggi la risposta - e l’impegno per non dimenticare il ruolo di Uomini giusti - coinvolge il mondo della poesia. Quella dell’omonimo Bosco a Peri.