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Ripercorre la strada che diede la libertà al padre deportato in Germania: a 73 anni Pasquale Caputo va a piedi da Monaco a Barletta, passando per Bolzano e Trento
Caputo è stato accolto dall'Anpi nei due capoluoghi della regione e a Bolzano ha fatto sosta al Muro del Lager. L'uomo sta compiendo un itinerario di 1.700 chilometri, con 68 tappe che lo riporteranno a casa a luglio, per ripercorrere la stessa strada del padre, un internato militare italiano

BOLZANO. Da Monaco a Barletta per oltre mille chilometri: è questo il viaggio di Pasquale Caputo che all'età di 73 anni ha deciso di ripercorrere a piedi le orme paterne, lungo la stessa strada che diede al padre un Internato militare italiano deportato in Germania, la libertà.
Il 24 maggio Caputo, originario del comune pugliese di Barletta, è arrivato a Bolzano, accolto dal presidente di Anpi Alto Adige Südtirol, Guido Margheri, dove ha fatto sosta al Muro del Lager di via Resia. Un momento toccante per Caputo, che si è soffermato a lungo, e particolarmente commosso, al Passaggio della memoria e all'installazione commemorativa con i nomi delle deportate e dei deportati.

Il suo itinerario di viaggio comprende 1.700 chilometri, con 68 tappe che lo riporteranno a casa a luglio.
"Anche la memoria degli Imi - dichiara l'Anpi Alto Adige - che seppero resistere alla violenza e agli stenti delle deportazioni fa parte a pieno titolo della Resistenza e proprio le aspirazioni di pace e libertà di quei "ragazzi", così li chiama Pasquale che ha 3 figli e due nipoti, indicano la strada giusta di fronte alle guerre e alle ingiustizie di oggi".

In ricordo della sua visita, oltre a un fazzoletto dell'Anpi, sono stati donati a Pasquale alcuni volumi e video sugli internati militari italiani del territorio, tra cui il quaderno di Orazio Leonardi, "Sandbostel 1943. Anch'io ho detto 'no'".

Caputo è passato anche a Trento, dove ha incontrato Enrico Paissan, in rappresentanza di Anpi Trentino.