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Sanità, la Cisl Fp: ''Dai modelli organizzativi al coinvolgimento degli operatori: serve un confronto a tutto tondo per garantire la qualità dei servizi''
Il sindacato di via Degasperi rilancia la necessità di aprire un confronto per implementare soluzioni strutturali, non solo a Levico. Pallanch: "Questo caso specifico merita un'attenzione particolare in quanto i servizi si rivolgono a persone particolarmente fragili ma è tempo di affrontare la riorganizzazione del comparto a 360 gradi"

TRENTO. "C'è l'urgenza di aprire un tavolo di confronto per dare risposte agli operatori e alle famiglie". Questo il commento di Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp. "Un approfondimento sulle diverse situazioni, in particolare per quanto riguarda l'area disabilità che merita un'attenzione specifica".
I vertici di Levico Curae hanno riposto a Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda civica, per specificare che "il contatto con i familiari è costante" e che sono stati svolti alcuni lavori di riqualificazione, senza dimenticare gli interventi per migliorare sicurezza e funzionalità. Inoltre la struttura per l'area della disabilità ha precisato che i dipendenti sospesi perché no vax sono stati sostituiti ma che il tasso è "doppio rispetto ai parametri provinciali".
"Non entro nella polemica politica - dice Pallanch - gli operatori che non hanno rispettato l'obbligo vaccinale sono stati sostituiti ma non nella totalità dell'organico necessario per mantenere la qualità dei servizi. C'è una grande carenza di personale che si aggiunge alle criticità ormai strutturali del settore. Molti dipendenti si ritrovano a dover coprire i turni notturni da soli".
Il sindacato di via Degasperi rilancia la necessità di aprire un confronto per implementare soluzioni strutturali. "Questo caso specifico merita un'attenzione particolare in quanto i servizi si rivolgono a persone particolarmente fragili ma è tempo di affrontare la riorganizzazione del comparto a 360 gradi. La pandemia Covid ha messo ancora di più in evidenza l'importanza di rivedere i parametri e ci sono forti ritardi nell'affrontare i nodi ancora irrisolti".
Un settore oggi ancora più complesso perché le lavoratrici e i lavoratori devono affrontare sempre più casistiche e le cure di nuovi bisogni nuovi. "Si deve rivedere il modello organizzativo - aggiunge Pallanch - che non può essere solo quello aziendalista, interessato più a contenere i costi di gestione che alla qualità dell'ambiente di lavoro. Si devono mettere in campo scelte moderne e adeguate per valorizzare le competenze e gli sforzi di tutto il personale altamente formato: non ci si può esclusivamente affidare al senso di responsabilità e alla passione dei nostri professionisti".
E' fondamentale, sostiene la Cisl, valorizzare in maniera adeguata e con normative aderenti all’evoluzione del settore, le professionalità che operano nel comparto attraverso l’implementazione degli strumenti e delle garanzie necessarie per un servizio che è in Trentino, per tradizione, accessibile, efficiente e di qualità.
"Gli operatori con grandi sforzi e volontà hanno sopperito alle mancanze organizzative ma questa superficialità non può proseguire senza soluzione: la richiesta è quella di aprire un tavolo provinciale per affrontare in maniera fattiva tutte le questioni aperte e garantire un servizio estremamente importante, che a Levico si è sempre distinto per professionalità", conclude Pallanch.