Chi vuole essere malgaro? Arriva la ''masterclass'' per imparare a gestire l'alpeggio e una malga in chiave moderna e imprenditoriale
La scuola nasce da un’idea di Danilo Gasparini, docente di storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova. Il progetto si fonda su una duplice riflessione: da un lato la consapevolezza che malgari e pastori sono “i custodi della montagna” dall’altro l’urgenza di trovare una soluzione al fatto che, negli ultimi anni, questa professione del “malgaro” sta in realtà scomparendo in tutto l’arco alpino, così come sugli Appennini

PIEVE TESINO. “Malgàr, ma che om!”, uno scioglilingua trentino che racchiude il rispetto per quanti gestiscono la malga. Bestie e famiglia contadina, assieme, spesso nello stesso complesso zootecnico, nel rispetto di una tradizione secolare. Dopo anni d’abbandono, adesso qualcosa sta cambiando. Attivando anche una speciale ‘masterclass’ di Alte Imprese, la Scuola Internazionale dei Formaggi di Montagna, con 15 lezioni online e 3 giorni in alpeggio a Malga Telvagola, nel comune di Pieve Tesino (TN), un luogo suggestivo, che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”.
La scuola nasce da un’idea di Danilo Gasparini, docente di storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova. Il progetto si fonda su una duplice riflessione: da un lato la consapevolezza che malgari e pastori sono “i custodi della montagna”, perché grazie al loro lavoro tengono in vita i pascoli, arginano l’espansione dei boschi, favoriscono la reintroduzione di razze locali adatte ai pascoli e garantiscono la conservazione della biodiversità e dei paesaggi; dall’altro l’urgenza di trovare una soluzione al fatto che, negli ultimi anni, questa professione del “malgaro” sta in realtà scomparendo in tutto l’arco alpino, così come sugli Appennini, dove è difficile trovare persone disposte a fare i pastori o i casari.
Malga, parola che indica il ‘posto del latte’. Probabilmente deriva da mungere, dal caratteristico muggito delle vacche, ma alcuni storici legano questo termine a pratiche di custodia del bestiame con radici importate tra le Alpi addirittura dalla Mongolia. Sulle Dolomiti le malghe sono parte integrante del paesaggio. In Trentino se ne contano qualche centinaio; la maggior parte ospitano bestiame ‘asciutto’, che non produce latte. Neppure 100 quelle dove si producono formaggi. Archetipi di un lavoro prezioso, di fatiche e soluzioni produttive mirate al fabbisogno alimentare, di sostentamento e autoconsumo, ma anche alla produzione di gustosi, concreti esempi di piacevolezza. Malghe e formaggi alpini. Unione indissolubile.
Racchiude stili di vita, filosofie agresti, sapienze e sapori. Rispettose dell’habitat – senza pascoli stagionalmente sfalciati, non si sviluppa il fieno, per fragranze che dal latte passano ai formaggi. Alpeggio, poi, per alleviare il lavoro di gestione della stalla di fondovalle, ma anche un gesto di rispetto verso il bestiame. Come dire: lasciare libere le vacche, quasi fossero in villeggiatura. Nel Trentino la cultura della malga ha radici antiche. Disciplinate con ‘regole’, frutto di violente diatribe medioevali. Quando ‘caricare’ ( vale a dire: gestirne i proventi ) la malga era vanto per ogni famiglia. Alpeggio e caserazione con norme severe che consentivano a tutti i paesi trentini di avere sane ‘pezze de formai’. Dopo secoli di paziente sviluppo, l’inversione di tendenza. Col lento abbandono della montagna. La prossima masterclass “I Custodi della Montagna” partirà il 2 marzo e sarà suddivisa in due moduli complementari:
- un modulo online, che prevede 30 ore di formazione suddivise in 15 appuntamenti serali, il giovedì sera dalle 20.30 alle 22.30
- un modulo esperienziale, da mercoledì 21 a sabato 24 giugno, sugli alpeggi di Malga Telvagola, a Pieve Tesino (TN)
Non si tratta di un corso solo per casari, ma di una proposta formativa che vuole ispirare una visione innovativa dell’alpeggio, con l’obiettivo di promuovere l’imprenditorialità e la gestione di una malga in chiave moderna e multifunzionale, coniugando diverse competenze: la conoscenza del pascolo e degli animali, la lavorazione del latte ma anche il quadro normativo, alcune competenze di management e di comunicazione, per raccontare il territorio e i prodotti, il tema dell’accoglienza e la capacità di fare rete, includendo le diverse figure di questa filiera, guardando anche a quello che succede al di fuori dei nostri confini nazionali.
Il modulo esperienziale - a numero chiuso - si pone invece l’obiettivo di far sperimentare ai partecipanti la vita in alpeggio, oltre a permettere ai partecipanti di confrontarsi, con un’esperienza sul campo, su alcuni temi, quali la conduzione delle mandrie, la tecnica casearia, la valutazione organolettica dei formaggi. Quest’anno si farà sugli alpeggi di Malga Telvagola, gestita da Elisabetta Foradori e Irene Piazza, docente di Alte Imprese fin dalla prima edizione; la quota del corso comprende anche l’ospitalità: tre notti presso il bellissimo ostello di Pieve Tesino e tre giornate per scoprire questo piccolo borgo, paese natale di Alcide Degasperi.
Per maggiori informazioni: www.alteimprese.it - info@alteimprese.it