Il Bellunese a Bruxelles per visitare le istituzioni europee: "Abbiamo parlato della difficoltà abitativa, del caro-affitti e soprattutto della sanità"
A margine dell’incontro i rappresentanti dell'associazione Giovani & Futuro hanno consegnato i risultati del progetto “L’Europa che vorrei”: "Abbiamo evidenziato la necessità di lavorare insieme, lasciando da parte un inutile, quanto dannoso, scaricabarile fra livelli di Governo: a farne le spese degli screzi di Palazzo sono sempre i cittadini"

BELLUNO. Nei giorni scorsi una delegazione bellunese si è recata a Bruxelles per visitare le istituzioni europee e la struttura della Regione Veneto in Europa. Del gruppo, ospitato dall’europarlamentare Gianantonio Da Re, facevano parte il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, diversi sindaci e amministratori bellunesi, i referenti del centro Europe Direct Montagna Veneta, alcuni membri di consorzi turistici e vari rappresentanti di enti e associazioni locali. Tra questi, anche sei esponenti di Giovani & Futuro, associazione nata meno di un anno fa in Cadore, che oggi conta soci e sezioni in dieci regioni italiane.
"E' stata una grandissima opportunità per la nostra associazione", commenta con entusiasmo il presidente Luca Frescura. "Fin dal primo momento in cui ho letto l’invito l’emozione è stata indescrivibile, ci sembrava di vivere un sogno. Una volta che ci siamo ripresi abbiamo capito di dover sfruttare questa occasione non come un viaggio di piacere, ma come la concreta occasione per portare la voce dei territori dove operiamo. Nel primo giorno a Bruxelles abbiamo visitato la sede della rappresentanza della Regione Veneto e nel mio intervento ho voluto sottolineare la necessità di lavorare insieme, lasciando da parte un inutile, quanto dannoso, scaricabarile fra livelli di Governo: a farne le spese degli screzi di Palazzo sono sempre i cittadini e questo per me è inaccettabile, il nostro lavoro è trovare soluzioni non fare polemica. Fra i temi trattati ci sono stati la difficoltà abitativa, il caro-affitti e soprattutto la sanità. Il tempo non era molto per far capire in quale situazione versa il nostro territorio e allora mi sono permesso di raccontare una storia che purtroppo è realmente accaduta in Comelico, dove mamma e bambino hanno rischiato grosso. L’unica colpa? Vivere in un luogo dove il primo ospedale attrezzato si trova a un’ora e mezza di distanza".
A margine dell’incontro i rappresentanti di Giovani & Futuro hanno avuto occasione di interloquire direttamente con i responsabili della rappresentanza, a cui hanno consegnato i risultati del progetto “L’Europa che vorrei”, raccolti in un documento.

“Abbiamo avuto modo di parlare per alcuni minuti con gli onorevoli Da Re e Borchia e, fra le varie cose, ho voluto rimarcare il tema della sanità: un chiodo fisso per me, la salute non può essere barattata con niente”, sottolinea Frescura.
Con lui a Bruxelles c’erano il vice presidente Thomas Menia Corbanese, Matilde Ampezzan, Antonio Gheno, Anton Andrea Nadalet e Nicole Trevisson.
"I membri della rappresentanza che abbiamo incontrato si sono dimostrati degli interlocutori attenti e pronti ad aiutarci: ci siamo scambiati i contatti e ci incontreremo presto per elaborare qualcosa per i territori dove operiamo. Siamo fiduciosi. Il secondo giorno abbiamo visitato il Parlamento Europeo: eravamo felici ma molto tesi, non siamo abituati a frequentare certi luoghi, in quelle stanze si decide il destino e il futuro di 450 milioni di persone", racconta in conclusione Thomas Menia Corbanese.