Nonni e nonne pilastri del welfare, in una famiglia su tre sono loro a salvare il bilancio domestico: "Invecchiamento attivo e alfabetizzazione digitale le sfide"
Secondo un'analisi di Coldiretti, nonni e nonne aiutano i propri figli e figlie ad accudire i nipoti e contribuiscono al reddito familiare: in più di una famiglia italiana su tre sono loro a salvare il bilancio domestico messo a rischio dall'inflazione. Le Acli trentine promuovono l'alfabetizzazione digitale degli anziani e l'invecchiamento attivo

TRENTO. Se pensiamo ai nonni e alle nonne ci viene in mente l'infanzia. Da loro si andava per ascoltare una storia, per mangiare qualche biscotto appena sfornato o semplicemente per avere un abbraccio o una parola di conforto. La loro festa è il 2 ottobre, nel giorno in cui, nella tradizione cattolica, si celebravano gli angeli custodi. La ricorrenza civile è stata introdotta nel 2005, con l’obiettivo di ricordare l’importanza del loro ruolo nelle famiglie e nella società. E nonni e nonne sono davvero degli angeli custodi.
In Italia sono 12 milioni e ricoprono un ruolo fondamentale nel sistema di welfare familiare. Secondo un'analisi di Coldiretti, nonni e nonne non solo aiutano i propri figli e figlie ad accudire i nipoti, ma contribuiscono al reddito familiare: in più di una famiglia italiana su tre (34%) sono proprio loro a salvare il bilancio domestico messo a rischio dall'inflazione che colpisce il carrello della spesa, magari usando parte della propria pensione per pagare la scuola o le attività dei nipoti, comprando loro vestiti, libri o giochi, o anche contribuendo a pagare mutui e affitti.
Tra gli italiani che beneficiano della presenza di un pensionato in casa, oltre la metà (57%) - rileva Coldiretti - guarda a loro come un valido aiuto per accudire i propri figli, magari per portarli a scuola e seguirli anche una volta tornati a casa, mentre un 35% dichiara che i nonni sono un fattore determinante per contribuire proprio al reddito familiare. Ma esiste anche una percentuale dell’8% - aggiunge Coldiretti - che trova dai nonni un aiuto a livello lavorativo, soprattutto per chi ha un’attività, dall’agricoltura all’artigianato, fino al commercio, e può così beneficiare dell’esperienza accumulata da chi è ora in pensione.
I nonni italiani sono quelli che in Europa dedicano maggior tempo ai nipoti: 33%, contro il 28% della Grecia, il 24% della Spagna, il 15% della Germania e il 9% della Francia.
Senza dimenticare che i nonni e le nonne sono custodi di memoria e tradizioni.
“Un progetto che vede impegnata la Federazione anziani e pensionati delle Acli – spiega la segretaria provinciale Luisa Masera - è proprio relativo al dialogo tra le generazioni che è uno dei grandi assenti silenziosi della nostra società, dove un’epoca di latenza di conflitti espliciti tra giovani, adulti ed anziani, sarebbe di grande importanza per la costruzione di welfare più equi e lungimiranti e per riannodare i fili della memoria consentendo una comune visione del futuro. Le Acli trentine, la Federazione anziani e pensionati e i Giovani Acli si sono poste l’obiettivo di realizzare, insieme ad altri, occasioni di pedagogia sociale tra generi e generazioni. Da questo obiettivo è nato un progetto teatrale che porta in scena un dialogo intergenerazionale immaginario tra la partigiana e ministra Tina Anselmi e il giovane europeista Antonio Megalizzi, uno spettacolo che porteremo sui territori e nelle scuole per incentivare la costruzione di un’alleanza intergenerazionale che attinga all’esperienza e alla memoria dei senior abbinata alla curiosità delle nuove generazioni per trovare soluzioni integrate ed innovative per i problemi del futuro”.
Il rapporto tra nonni e nipoti, talvolta, può diventare difficile, magari in situazioni di conflittualità familiari o di separazioni. “Trattiamo dei casi - spiega Sandra Dorigotti, presidente di Alfid, l'Associazione laica famiglie in difficoltà, – in cui nonni e nonne vivono situazioni di forte difficoltà nel rapporto con i nipoti quando ci sono conflittualità nei rapporti con i propri figli o con i generi e le nuore. E alcuni nonni e nonne vivono questa situazione con molto disagio, soprattutto se in precedenza ci sono stati rapporti d'affetto, di vicinanza e di comunanza molto stretti. Il lavoro di Alfid è quello della mediazione familiare, per cercare di ricostruire in qualche modo i rapporti con i nipoti attraverso i figli. Cerchiamo di trovare forme di mediazione, per aprire quei canali di comunicazione che possano rendere possibile il mantenimento di una relazione”.
Rispetto al passato, i nonni e le nonne di oggi si tengono aggiornati e sono al passo con i tempi: fanno sport, studiano, viaggiano, “navigano” in internet. “Una sfida per i nonni e le nonne di oggi è il confronto con le nuove tecnologie e con l’accesso ai servizi digitali - spiega ancora Luisa Masera, segretaria provinciale Fap Acli di Trento. - Su questo da anni organizziamo incontri personalizzati di conoscenza e approfondimento sull’utilizzo di smartphone, tablet e pc e di supporto all’accesso ai servizi online, per rendere gli anziani autonomi, consapevoli e protagonisti di una società sempre più informatizzata, oltre che più vicini e “connessi” a familiari e nipoti talvolta distanti”.
Invecchiamento attivo è la parola d'ordine. “Promuoviamo l’alfabetizzazione digitale come strumento di attivazione mentale e di allenamento per preservare le abilità cognitive ma anche la relazione è fondamentale per contrastare la solitudine. Per questo motivo settimanalmente usciamo in escursione sul territorio con proposte adatte a tutti (grazie all'iniziativa “Due passi con le Acli”), per abbinare il movimento alla scoperta del territorio e alla socializzazione” conclude Masera.