Contenuto sponsorizzato

"Ridiamo vita ai pascoli", la storia di Riccardo che con i pini mughi crea un prodotto naturale e mantiene viva la montagna

Riccardo Benigni gestisce alcuni ettari di prato in Paganella; taglia i pini mughi che invadono i pascoli e ne ricava l'olio essenziale, con cui crea prodotti per l'igiene personale. "Con il nostro progetto riapriremo i pascoli, che in futuro potranno essere nuovamente affittati, e riportiamo in vita un'economia dimenticata"

foto Fiordimugo
foto Fiordimugo
Di Sara Marcolla - 03 ottobre 2023 - 00:14

TRENTO. La passione per il bosco, la volontà di contrastare l'abbandono dei pascoli e delle malghe, il desiderio di mantenere viva la montagna, valorizzando i suoi frutti. Nasce da qui il progetto di un giovane boscaiolo trentino, Riccardo Benigni, che, dai prati incolti e invasi dal pino mugo della Paganella, ha creato una linea di prodotti per l’igiene personale e il benessere psicofisico a base di olio essenziale di pino mugo, ridando allo stesso tempo vita ai pascoli.

 

Riccardo è boscaiolo da vent'anni: per lui questa professione è stata “la naturale conseguenza di una passione sconfinata per la montagna – racconta. - Per me vivere il bosco è come essere il bosco. Ma negli anni ho visto con i miei occhi il progressivo abbandono della montagna, l'incuria in cui venivano lasciati pascoli e malghe. Frutto, questo, di politiche del passato devastanti per le terre alte del Trentino”.

 

La scintilla arriva nel 2010, quando Riccardo ha 27 anni. “Vedere i prati, una volta ricchi di fiori e profumi, lasciare sempre più spesso posto a piante colonizzatrici, mi ha fatto venire l'idea di riportare in vita il pascolo e valorizzare i prodotti della montagna, in particolare il pino mugo: asportando i mughi, infatti, si sarebbe potuto recuperare il pascolo e dal materiale legnoso tagliato si sarebbe potuto ricavare olio essenziale dalle tante proprietà”.

 

Ma cos'è il pino mugo? E' una pianta iconica delle Dolomiti. Si tratta di un arbusto aghiforme sempreverde, i cui rami più bassi crescono aderenti al terreno; si sviluppa in modo spontaneo e trova il suo habitat naturale sulle montagne, dai 1800 ai 2700 metri di quota. Ha un legno molto duro ma estremamente elastico. Da secoli sono riconosciute le sue proprietà balsamiche. “I nostri nonni a maggio – racconta Riccardo - andavano in montagna e raccoglievano le gemme di mugo per poi metterle nello zucchero per fare sciroppo oppure nella grappa per profumarla. Ha proprietà antinfiammatorie, antireumatiche, balsamiche e fluidificanti”.

 

Dall'idea 'embrionale' del 2010 alla concretizzazione del progetto passano circa otto anni. “La burocrazia non mi ha aiutato. Ma alla fine la mia famiglia è riuscita a firmare il contratto con il Comune di Vallelaghi per la concessione della gestione di alcuni ettari di territorio sulla Paganella”.

 

Dagli arbusti, che altrimenti verrebbero gettati, Riccardo ha avuto l'idea di ricavare l'olio essenziale, attraverso un processo di estrazione e di distillazione in corrente di vapore. “Da qui abbiamo creato una linea di prodotti di derivazione naturale per l’igiene personale e il benessere psicofisico, i prodotti Fiordimugo – aggiunge. - Il prodotto base è l'olio essenziale, che può essere usato per fare i fumenti o per profumare l'ambiente. Ma ora vendiamo anche prodotti per l'igiene (shampoo, sapone, bagnoschiuma, gel per le mani), caramelle e integratori alimentari. La stagione migliore per la vendita è l'estate, ma partecipiamo anche ai mercatini di Natale di Rango e alla Fiera Fa' la cosa giusta a Trento”.

 

Non solo. Riccardo, assieme alla famiglia, gestisce anche una malga sulla Paganella, nel territorio di Terlago. L'estate accolgono visitatori ed escursionisti grandi e piccoli nel loro mondo del legno e del pino mugo. “Bambini e bambine da noi imparano a lavorare il legno, liberano la fantasia per creare piccoli oggetti. E' stimolante per loro. Ai genitori diamo informazioni sul pino mugo, sulle sue proprietà e su come possa essere un rimedio naturale per esempio per il raffreddore o la tosse” racconta ancora Riccardo.

 

Il lavoro di montagna, a 2mila metri di quota, non è semplice. “E' un lavoro duro, faticoso da un punto di vista fisico, e che dipende dalle condizioni meteorologiche. Ma ciò che mi dà maggiore soddisfazione è che, con il nostro progetto, oltre a creare un prodotto naturale di qualità, riapriremo i pascoli, che potranno essere affittati in futuro, e riporteremo così in vita un'economia dimenticata”.

 

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Politica
07 dicembre - 18:41
Sara Gatti farà lo stesso lavoro dei 5 anni precedenti ma arriverà a prendere più di 100mila euro all'anno, oltre mezzo milione a fine [...]
Cronaca
07 dicembre - 18:53
Gli agenti della polizia locale delle Giudicarie di Tione di Trento, con l’indispensabile supporto fornito dagli ispettori del Servizio Lavoro [...]
Cronaca
07 dicembre - 18:00
A Sen Jan - San Giovanni di Fassa, chi volesse fare il tampone gratuito dovrà essere puntualissimo e sperare che non vi siano code, visto che [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato