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The Sixth Man, la parola ai tifosi. Giovanni: "Vedo più equilibrio e talento in squadra. Quest'anno mi aspetto i playoff"
Il primo tifoso a presentarsi ai microfoni de ilDolomiti per la rubrica "The Sixth Man" è Giovanni Marmo, coordinatore infermieristico e appassionato di pallacanestro trentina dal 1992. I suoi aquilotti preferiti sono Craft e Shields e uno dei suoi ricordi migliori con Aquila è il baffo di Flaccadori, che gli ha fatto crescere per la campagna "Movember"

TRENTO. Due vittorie e due sconfitte in campionato e tre sconfitte in EuroCup. Con entrambi i tornei sul punto di entrare nel vivo della competizione i bianconeri cercano di confermare gli spunti positivi visti finora e di smussare gli aspetti più deboli del gioco per regalare quella che si spera sarà una stagione entusiasmante ai propri tifosi. Proprio questi ultimi sono parte fondante dello spirito di ogni club, il loro supporto è spesso decisivo e può aiutare a ribaltare il risultato di una partita, se non di una stagione. Per questo motivo ilDolomiti ha deciso di dare la parola ai fan di Aquila Basket, per scoprire i volti dietro ai cori e avere la vostra prospettiva riguardo ai più recenti sviluppi della squadra.
Chi sei?
Mi chiamo Giovanni Marmo, sono coordinatore infermieristico presso l’ospedale Villa Rosa di Pergine e padre di tre figli di 15,12 e 7 anni.
Come hai iniziato a seguire Aquila? Qual è la prima partita che ti ricordi o che ti è rimasta impressa?
Seguo Aquila fin dagli albori. Sono nel mondo della pallacanestro trentina fin dal 1992, prima come giocatore, scarso, delle minors e poi come istruttore/allenatore di basket giovanile (maschile e femminile) con Arcobaleno Basket e Pallacanestro Villazzano. La partita che mi è rimasta impressa è la partita di rientro di Aaron Craft, prima partita vista insieme a mia moglie al palazzetto e che ha segnato la “folgorazione sulla via di Damasco” della moglie nei confronti di Aquila Basket, tanto da farla abbonare nelle successive stagioni.
Come ti sembra la squadra? Un’opinione sull’inizio di stagione anche a confronto con gli anni passati?
La squadra quest’anno è sicuramente migliore delle precedenti due annate. Più equilibrata e con molto più talento (soprattutto rispetto all’anno scorso). Il parco stranieri è un mix di esperienza sia in generale come anni di attività pro e, soprattutto, come esperienza nei campionati europei. Questo aspetto lo ritengo fondamentale per poter fare bene. Gli innesti di Spagnolo e di Conti con più minuti saranno senza ombra di dubbio un plus rispetto all’anno scorso.
L’inizio stagione non è stato dei più esaltanti con qualche partita persa male negli ultimi secondi e una sconfitta imprevista a Londra. È evidente ancora una mancanza di chimica fra i ragazzi che però crescerà e una carenza importante sotto le plance che speriamo il rientro di Max Ladurner possa, almeno in parte, colmare.
La cosa più folle che hai fatto per Aquila o un aneddoto divertente legato al tuo rapporto con la squadra.
Non ho fatto particolari follie per Aquila, lo ammetto. Però l’anno scorso, con le regole da parziale lockdown siamo andati, con tutta la famiglia, a vedere la trasferta contro Reggio Emilia.
Qualche anno fa, con Flacca ancora molto giovane, sono riuscito a coinvolgerlo grazie all’intervento del Presidente Longhi e Stefano Trainotti in una campagna di prevenzione di malattie tipicamente maschili (tumore al testicolo e alla prostata) chiamata “Movember” in cui, per sensibilizzare gli uomini a farsi controllare, le persone che partecipano alla campagna si fanno crescere, durante il mese di novembre, un baffo (da qui la MO di moustache che significa baffo in inglese) che fieramente ostentano. Sono un attivista della campagna da molti anni ed è stata una bella “conquista” aver potuto coinvolgere anche Aquila in questo progetto.
Il tuo giocatore preferito passato da Trento e/o parte del roster di quest’anno?
Il primo pensiero va ad Aaron Craft e Shavon Shields. Sicuramente i due maggiori crack della storia Aquila. Fortissimi, intelligentissimi, un piacere vederli giocare con la nostra casacca.
Quest’anno mi aspetto moltissimo da Spagnolo e pongo molta fiducia in Grazulis e Atkins che sapranno regalarci molte soddisfazioni come ci hanno già fatto intravedere. Ma la vera svolta la darà Matteo Spagnolo appena avrà preso in mano le redini della squadra. Il suo talento è indiscutibile.
Cosa ti aspetti dalla squadra in termini di risultati?
Quest’anno mi aspetto i play off in entrambe le competizioni, senza se e senza ma, altrimenti potrebbe essere archiviata come stagione deludente.
Stiamo cercando altri tifosi per continuare questa serie di interviste. Se anche tu vuoi dire la tua o vuoi raccontarci una storia sul tuo rapporto con Aquila Basket, scrivici a [email protected]. Vi aspettiamo numerosi.