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Coppola lancia l’allarme sui nuovi sversamenti inquinanti nel Rio Coste: “Nonostante i controlli non è cambiato nulla”

I Verdi denunciano nuovi sversamenti inquinanti nel Rio Coste: “Nonostante l’attività di controllo nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Tutt’oggi si continuano a sversare sostanze organiche che sono alla base dell’intensa colorazione gialla”

Di Tiziano Grottolo - 28 agosto 2021 - 19:14

ROVERETO. Un ecosistema quasi completamente distrutto dalla presenza di inquinanti, è questa la conclusione alla quale erano giunti i carabinieri del Noe che in febbraio erano intervenuti, assieme ai tecnici dell’Appa (l’agenzia Provinciale per la protezione dell'ambiente), per interrompere gli sversamenti nel Rio Coste. Sversamenti che poi finivano direttamente nel fiume Adige.

 

Non solo, perché al centro delle indagini dei militari era finita la multinazionale farmaceutica Suanfarma di Rovereto che, secondo le accuse, avrebbe diluito abusivamente alcuni scarichi industriali che sarebbero poi stati rilasciati nel Rio Coste nel tentativo di eludere l’attività di vigilanza da parte degli organi di controllo.

 

A quanto pare però gli sversamenti non si sono ancora fermati, benché non sia possibile (almeno per il momento) risalire ai responsabili. Come denuncia la consigliera provinciale Lucia Coppola, il 10 agosto, delle sostanze non ben identificate sono state rilasciate nel Rio Coste. “Dalle foto che sono in nostro possesso – spiega la leader dei Verdi – possiamo dimostrare che nonostante l’attività di controllo, avviata ben prima della riorganizzazione delle strutture produttive della zona, nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Tutt’oggi si continuano a sversare nel Rio Coste sostanze organiche scarsamente biodegradabili che sono alla base dell’intensa colorazione gialla”.

 

Secondo Coppola questa è la dimostrazione che l’Appa avrebbe bisogno di più personale per poter vigilare meglio sul territorio ma al contempo, all’agenzia per l’ambiente, dovrebbe essere garantita maggior autonomia. “Su questo ente c’è ancora un controllo politico molto forte, invece l’Appa dovrebbe poter agire in maniera più autonoma con una separazione netta fra la politica e chi è chiamato a controllare l’ambiente. Su questo punto – conclude la consigliera dei Verdi – l’assessore Mario Tonina dovrebbe aprire un’importante riflessione”.

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