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Moria di api a Caldonazzo, Il Comitato referendum Distretto biologico: ''Preoccupante silenzio delle istituzioni: si mette a rischio l'ambiente agricolo''
Negli scorsi giorni sono state trovate morte centinaia di api nella zona di Caldonazzo, da qui viene evidenziata la necessità di accelerare nella creazione di un biodistretto. Il Comitato: "Una piattaforma per trovare soluzioni, vorremmo offrire un modello di sviluppo innovativo per la promozione e la gestione della filiera del cibo"

TRENTO. "Le api sono indispensabili per l'agricoltura ma svolgono anche un monitoraggio sulla salute dell'ambiente, la moria di questi insetti sul territorio provinciale ci pone in allarme". Così il Comitato referendum Distretto biologico trentino. "Il silenzio delle istituzioni ci fa capire la poca considerazione per la loro vita e per il loro importantissimo lavoro".
Negli scorsi giorni sono state trovate morte diverse centinaia di api nella zona di Caldonazzo. Il Wwf ha evidenziato che ci sarebbero dei sintomi di avvelenamento, il rappresentante di Apival: "Quest'anno situazione più grave del solito" (Qui articolo).
"Il timore - dice il Comitato Distretto biologico trentino - che tutto questo accada in relazione alla tossicità per l’utilizzo di alcuni agrofarmaci particolarmente letali per le api, come dimostrato dalla letteratura scientifica sull’argomento, ci vede esprimere un allarme per l’ambiente e la biodiversità senza il quale non potranno sopravvivere. La loro morte è il suicidio dell’ambiente agricolo che senza la presenza di questo piccolo e meraviglioso insetto non potrebbe produrre i frutti e il cibo che portiamo in tavola".
L’appello delle mondo ambientalista, che mette in luce la gravità della situazione, è per salvaguardare le api. Da qui viene evidenziata la necessità di accelerare nella creazione di un biodistretto, il referendum sarebbe in agenda il prossimo 26 settembre (Qui articolo), mentre le associazioni hanno bocciato il ddl presentato dalla Provincia e proposto dall'assessora Giulia Zanotelli (Qui articolo).
"L’istituzione di un Distretto biologico esteso all’intera Provincia - spiega il Comitato - è una piattaforma nella quale trovare soluzioni a questo e altri problemi: si possono individuare e porre in essere le modalità di coltivazione rispettose della biodiversità e dell’ambiente nel quale è inserito il territorio agricolo. Si tratterebbe di una piattaforma aperta e inclusiva che permetterà a chiunque condivida questo percorso di entrare, quando lo riterrà opportuno e in relazione alla sua situazione aziendale, ma sarà anche strumento in grado di dialogare con il territorio e le istituzioni producendo sinergie di efficientamento e trovando accordi e soluzioni per migliorare la vita dei contadini e dei cittadini".
In calendario anche un appuntamento a maggio per presentare le criticità e le opportunità per l'agricoltura. "Noi vorremmo offrire ai trentini un modello di sviluppo innovativo per la promozione e la gestione della filiera del cibo", conclude il Comitato Distretto biologico.