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Da Cima d'Asta al Tonale, "dal 2015 prosciugati una decina di laghi alpini". Il monitoraggio di Trentino xp: "Una desolazione, 28 gradi oltre i 2.400 metri"
La coppia amante della montagna Claudio Moratelli e Katj Coser, creatori del sito Trentino xp, portano avanti un'attività di catasto e monitoraggio dei laghi del Trentino, registrando tutti loro percorsi: "In questo periodo di siccità ci siamo accorti come il territorio stia cambiando dal punto di vista idrogeologico. Vogliamo contribuire a segnalare la situazione dei laghi, ma anche dei sentieri"

TRENTO. "Laghetti alpini sopra i 2.000 metri di altitudine prosciugati, da Cima d'Asta al Tonale. Dal 2015 ne abbiamo visti scomparire una decina circa. E' una desolazione". A parlare sono Claudio Moratelli e la sua compagna, Katj Coser, creatori del sito "Trentino xp", una sorta di catasto dei laghi del Trentino che raccoglie anche i relativi percorsi per poterli raggiungere, comprendendo anche la traccia Gpx. "La scomparsa di un lago in alta quota è un indicatore ambientale - aggiungono - non è un buon segno".
La coppia trentina, amante della natura, del trekking e del territorio, non dedica il sito soltanto agli appassionati escursionisti, ma svolge una costante e importantissima funzione di monitoraggio dei laghi essendo loro stessi sul posto. Il tutto senza scopo di lucro: "Il nostro continuo monitoraggio - spiegano Moratelli e Coser a Il Dolomiti -speriamo possa contribuire a segnalare la situazione dei laghi, ma anche dei sentieri e dal punto di vista faunistico e geologico. Non siamo degli esperti, ma siamo sempre in montagna".

La scarsità idrica e l'aumento delle temperature dovute al cambiamento climatico non sono purtroppo una novità, come conferma la coppia, che di persona ha potuto osservare le mutazioni del paesaggio in meno di 10 anni, anche in alta quota: "In questo periodo di siccità ci siamo accorti come il territorio stia cambiando dal punto di vista idrogeologico e come l’acqua sia importante da tutti i punti dia vista. Quest'estate si è arrivati a 28 gradi registrati al Rifugio Dorigoni in Val di Rabbi, a poco più di 2.400 metri di altitudine".

Sono molti i laghetti alpini che stanno scomparendo, come sul Gruppo delle Maddalene, rileva la coppia di escursionisti: "In estate si prosciugano e ricompaiono l'inverno, ma soltanto fino qualche anno fa non era così". Stessa sorte per i ghiacciai che si stanno ritirando, cosa che "crea molti problemi per la popolazione e l’agricoltura". Un esempio è quello del Careser, quasi sparito a 3.054 metri di quota.
Come appassionati di montagna i due si sono accorti che "anche in Trentino dal punto di vista idrologico sicuramente cambierà la situazione. Si dovrà fare qualcosa, per questo speriamo intervengano gli esperti del settore".

Il loro progetto comincia nel 2015, in primis per passione: "Tra foto, video e descrizioni delle escursioni è nata prima una pagina Facebook e poi man mano che
aumentavano i nostri tour abbiamo creato il sito internet. Ci siamo accorti che man mano che passava il tempo la nostra passione aumentava e siamo andati avanti a raccogliere sempre più dati inerenti ai laghi, e tutte le informazioni per poterci arrivare, anche su rifugi, malghe e bivacchi".
La loro raccolta di percorsi spazia così da "gite di una mezza giornata adatte a tutti, a escursioni impegnative di più giorni molto più impegnative che richiedono una preparazione fisica elevata".
Ogni domenica o durante le ferie, "noi e la nostra cagnetta Stellaluna, un incrocio tra un labrador e un segugio, che è diventata la nostra mascotte, cerchiamo di fare tappa in un lago trentino, seguendo il catasto della Provincia che ne conta circa 320 totali. Noi fino adesso ne abbiamo visitati e registrati 322, considerando quei 6-7 in più che si sono formati vicino ai ghiacciai e che spesso non hanno nome".
Lo scopo sarebbe arrivare a coprire tutti quelli presenti sul territorio. "Non avendo titoli particolari, ci siamo appoggiati al Museo di scienze naturali di Trento, dove la biblioteca ci ha messo a disposizione alcuni libri, tra cui quello a cui abbiamo fatto maggior riferimento, 'I trecento laghi del Trentino', di Gino Tomasi, ex direttore del Museo nel 1965".
Non mancano le osservazioni sul turismo di massa: "Spesso manca una cultura legata alla montagna - concludono - con l'avvicinarsi di molte più persone soprattutto dalla pandemia sono aumentati anche i rifiuti in giro che invece devono sempre essere riportati a casa se non si trovano gli appositi cestini. Vogliamo promuovere un tipo di turismo sostenibile e che gli escursionisti apprezzino la natura del Trentino in tutte le sue forme".