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Fridays for future lancia un corteo contro la riapertura del cementificio a Sarche: “Non permetteremo che l’aria, l’acqua e la terra vengano inquinate”
Gli attivisti di Fridays for future stanno organizzando un corteo per protestare contro la riaccensione dei forni del cementificio di Sarche: “Non accettiamo che davanti a nubi tossiche si punti il dito verso un malfunzionamento degli impianti”

SARCHE. Durante la riaccensione del forno del cementificio di Sarche lo scorso 20 aprile, una nube di fumo nero si è levata dallo stabilimento, generando preoccupazione fra i cittadini. Dopo l’evento l’azienda Italcementi aveva dichiarato che si era verificata “un’anomalia impiantistica prontamente affrontata e risolta, durata pochi minuti in un perimetro limitato”.

Gli attivisti di Fridays for future hanno tuttavia deciso di intervenire su Facebook, pubblicando una fotografia della nube che “parla da sola”. “Non permetteremo che l’aria, l’acqua e la terra vengano inquinate da chi mette il profitto prima di ogni cosa”, hanno scritto sul profilo social, invitando a unirsi al corteo previsto venerdì 29 aprile con un primo ritrovo alle 15e45 alla stazione delle corriere di Trento “per partire insieme verso Sarche” e un secondo concentramento alle 16e30 davanti al centro commerciale di Sarche “per chi provenisse da altri luoghi”.
Nei giorni scorsi gli attivisti hanno protestato davanti al palazzo della Provincia srotolando uno striscione con lo slogan “In Valle Laghi non si respira, stop cementificio”. Secondo Fridays for future con la riaccensione del cementificio di Sarche è previsto un innalzamento di Co2, ossidi di azoto, diossine e polveri sottili nell’aria: “Non accettiamo che davanti a nubi tossiche si punti il dito verso un malfunzionamento degli impianti, quando il problema sta alla radice: mettere il profitto davanti alla salute”.