Il clima di domani? “Meno neve sulle Alpi e fino a due gradi in più di media nel 2050”. Gli scenari presentati al Festivalmeteorologia
La strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici della Provincia autonoma di Trento (“Trentino Clima”) è stata presentata in occasione del Festivalmeteorologia di Rovereto: ecco i punti più importanti

ROVERETO. Mitigare per quanto possibile e, infine, adattarsi. Di fronte al passo sempre più rapido del cambiamento climatico, lo abbiamo detto più volte, è questa la strategia programmata per i prossimi decenni. Una strategia che, in Provincia di Trento, è stata riportata dalle autorità in un approfondito piano (“Trentino Clima”), oggi presentato a Rovereto in occasione del Festivalmeteorologia. Per il futuro, in poche parole, dobbiamo aspettarci “temperature medie annuali in aumento almeno fino al 2050, con un incremento atteso di circa 1 grado al 2023 e tra 1 e 2 gradi nel 2050”.
Una situazione che si accompagnerà alla presenza sempre più massiccia (sia per frequenza che per intensità) di ondate di calore e a precipitazioni che, nonostante una quantità totale annua grosso modo stabile, sanno sempre più intense, portando ad eventi importanti più frequenti e ad un probabile aumento dei periodi di siccità. Per quanto riguarda l'ambiente montano invece, su tutte le Alpi è attesa una riduzione del numero totale di giorni con neve al suolo.
È questo insomma lo scenario illustrato nella Città della quercia: “Previsioni che – dicono gli esperti – oltre a confermare il cambiamento climatico, rendono imprescindibile l'attuazione di strategie e adattamento. E la Provincia autonoma di Trento è già partita per elaborare una strategia che garantirà uno strumento di riferimento futuro per affrontare l'emergenza climatica. Stiamo lavorando già dal 2020 – precisa Lavinia Laiti, di Appa, che ha curato l'incontro dedicato alla Cop 2024 – al programma di lavoro trentino Clima 2021-2023 che è il programma che ci porterà ad approvare auspicabilmente nel corso del 2024 una strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”.
Un lavoro nel quale, dice Laiti: “Siamo supportati da tutte le altre strutture della Provincia di Trento, riunite all'interno del tavolo provinciale di coordinamento azione sui cambiamenti pratici, ma anche in maniera molto preziosa degli enti che fanno ricerca sul territorio: l'Università di Trento, Fondazione Mach, Fondazione Kessler, Muse e Hub innovazione Trentino ci supportano proprio sul fronte dell'approfondimento tecnico scientifico. Le attività si svolgono per l'individuazione delle misure di adattamento e di mitigazione che andranno a finire nella strategia, ma allo stesso tempo siamo molto attivi sul fronte sia dell'educazione ambientale che dell'informazione e delle comunicazione sul tema dei cambiamenti climatici”.
I risultati preliminari, dice Laiti, riguardano per ora i settori della gestione delle risorse idriche, il mondo dell'agricoltura, dell'allevamento, gli ecosistemi e gli impatti dei cambiamenti climatici sul mondo della salute con alcune strategie già definite (Qui Articolo).