L'accesso è gestito dai privati, i cittadini chiedono che il lago di Caldaro sia libero, 5200 firme per la petizione online lanciata dall'associazione Robin
I promotori dell'iniziativa hanno scritto una lettera al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher: "L'interesse generale dovrebbe avere la precedenza sugli interessi privati. Il lago di Caldaro pubblico dovrebbe essere restituito ai proprietari, cioè ai cittadini"

CALDARO. Ha raccolto oltre 5200 firme la petizione online lanciata dall'associazione di consumatori Robin per chiedere l'accesso gratuito e libero al lago di Caldaro. I promotori dell'iniziativa sottolineano in una lettera al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher “che i cittadini meno abbienti o in cerca di attività ricreative a breve termine sono esclusi dalla fruizione del se non sono disposti a pagare l'ingresso al "loro" lago”. Le rive sono quasi tutte di proprietà dei privati.
Secondo l'associazione consumatori, dovrebbe essere la provincia e non il comune di Caldaro a gestire l'accesso al lago. Tra le ipotesi in campo c'è l'apertura al pubblico dell'ex sito militare.
“In quanto proprietaria del Lago di Caldaro e ora dell'area militare – si legge nella nota - la provincia avrebbe per la prima volta l'opportunità di realizzare direttamente le preoccupazioni della popolazione altoatesina per il libero accesso al lago”.
"L'interesse generale dovrebbe avere la precedenza sugli interessi privati – prosegue l'associazione Robin. - Finché questo interesse generale non si realizzerà per quanto riguarda l'accesso al lago di Caldaro e i primi bagnanti si tufferanno in acqua e si rilasseranno sul prato per prendere il sole, lasceremo che la petizione e la protesta continuino. Il lago di Caldaro pubblico – conclude - dovrebbe essere restituito ai proprietari, cioè ai cittadini”.