Niente referendum? Per bloccare la “strada olimpica” i cittadini vogliono portare il Comune di Bormio in tribunale: “Opera inutile e dannosa”
L’amministrazione comunale vorrebbe realizzare una sorta di tangenziale in occasione delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina ma alcuni cittadini si oppongono: “L’opera arrecherebbe notevoli danni dal punto di vista identitario, paesaggistico ed ecologico all’intero territorio”

BORMIO. “Un’opera inutile e dannosa”, non usano mezzi termini i membri del “Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute” e i cittadini del gruppo “Bormini per l’Alute”, per descrivere la cosiddetta “Tangenzialina di Bormio”, cioè la strada che l’amministrazione vorrebbe realizzare in occasione delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
I cittadini infatti chiedevano un referendum per votare in merito alla realizzazione della nuova strada nella piana dell’Alute di Bormio. Eppure, nonostante le molte firme raccolte, pare che l’amministrazione comunale non sia intenzionata a indire alcun referendum. L’iter referendario sarebbe stato rallentato da una serie di lungaggini burocratiche.
Per questo motivo il comitato ha deciso di incaricare l’avvocata Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nella fase pregiudiziale e nell’ipotetica fase giudiziale “che dovesse rendersi necessaria per opporsi a un diniego relativo alla realizzazione del referendum abrogativo proposto”. I cittadini fanno sapere di essere pronti a dare battaglia in tribunale anche nel momento in cui dovesse arrivare il via libera definitivo per la realizzazione della strada.
“L’opera – ribadiscono i cittadini – arrecherebbe notevoli danni dal punto di vista identitario, paesaggistico ed ecologico all’intero territorio bormino, compromettendo irrimediabilmente la piana agricola della Alute”.