"Questa? Un'altra annata da dimenticare", l'allarme degli apicoltori trentini: "A causa del maltempo la produzione di miele sarà praticamente nulla"
Il presidente degli Apicoltori trentini a Il Dolomiti: "La situazione è drammatica. Le piogge, unite alle basse temperature, hanno impedito alle api di volare e costretto gli apicoltori a nutrirle con lo zucchero. Un tempo l'impiego dello sciroppo era una forma di alimentazione di 'soccorso' mentre ora sta diventando la routine. La produzione di miele di quest'anno? Sarà praticamente nulla"

TRENTO. "La situazione è davvero drammatica, non solo da noi ma in tutta Italia". Gli apicoltori trentini stanno tirando le somme della stagione apistica, che si concluderà a fine giugno e che fino ad ora "si sintetizza in sole spese e produzione quasi nulla a causa del maltempo - rivela Marco Facchinelli, presidente degli Apicoltori trentini, a Il Dolomiti -. Nessun guadagno per quest'anno, questo è poco ma sicuro", ammette deluso.
Le piogge che hanno caratterizzato in particolare le ultime settimane, unite alle basse temperature, hanno impedito alle api di volare e costretto gli apicoltori "a nutrirle con lo zucchero (diluito in acqua ndr) - prosegue Facchinelli -. Un tempo l'impiego dello sciroppo era una forma di alimentazione di 'soccorso' mentre ora sta diventando la routine", fa notare, ricordando che "anche 2019 e 2021 sono state annate da dimenticare".
"A causa del maltempo la fotosintesi delle piante non è avvenuta e di conseguenza è venuto a mancare il nettare", torna a ribadire il presidente dell'associazione trentina. Un fatto che riguarda "tutta Italia", tanto che anche in Veneto sono stati molti gli esperti del settore a lanciare l'allarme, facendo sentire la propria voce attraverso i social. Fra questi, anche Aramis Lucato, apicoltore di San Pietro di Legnago, che in un video racconta: "Le nostre arnie sono completamente ferme: le scorte di miele si stanno esaurendo".
"In linea generale - torna a raccontare Facchinelli - la produzione di miele di acacia quest'anno è totalmente assente. In città sta fiorendo ora il tiglio ma ancora non vediamo le api posarsi sulle piante: questo ci fa pensare che, probabilmente, anche questa tipologia di miele non ci sarà". Per quanto concerne infine "il castagno, bisognerà attendere ancora un po' ma la situazione non lascia ben sperare: a fine giugno si conclude stagione apistica, che ripartirà il prossimo anno".
L'alimentazione delle api, nutrite con lo zucchero, ha condotto gli apicoltori, fra le varie, a dover sostenere 'nuove' spese, "ma i guadagni saranno pari a zero e ad oggi non ci sono nemmeno degli aiuti che consentono al settore di restare in piedi - conclude il presidente degli Apicoltori trentini -. Sarà mia premura rivolgermi (nuovamente) alle istituzioni, chiedendo aiuto per le aziende trentine, fondamentali per la sussistenza delle api: tutti parlano dell'importanza di questi insetti, indispensabili per la biodiversità e l'impollinazione ma è bene ricordare che dietro alle api ci sono le aziende che, come tutti, a fine anno devono poter fare quadrare i propri bilanci", lascia intendere.