
Parco della Lessinia, "La delibera che sopprime la figura [...]

"A tree for a treasure", Aquila Basket lancia una [...]

Bonifica del rio Lavisotto, i cattivi odori allarmano i [...]

Il lago di Tovel resta senz’acqua: “Che il livello [...]

Un incontro per sfatare le false credenze sul lupo e [...]

"Il cantiere della villa romana è in condizioni [...]

Nuovi sversamenti nel rio Salone e nel fiume Sarca: [...]

Zootecnica, l'Arav durante Agrimont: ''La stalla del [...]

Allarme inquinamento a Trento, le acque del canale [...]

Il Sarca diventa bianco? La sostanza proviene dai [...]
La lotta alla drosofila continua, ma è vietato importare insetti utili


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Tecnici e ricercatori della Fondazione Mach sono impegnati su vari fronti per trovare mezzi e metodi efficaci di lotta alla drosofila che rappresenta il nemico più importante delle ciliegie e dei piccoli frutti.
La lotta biologica affidata a parassitoidi che aggrediscono larve e pupe del dannosissimo moscerino rappresenta uno degli strumenti più indagati.
I parassitoidi finora impiegati sono autoctoni.
L’importazione da Paesi orientali di origine della drosofila è vietata dalle norme vigenti che si oppongono all’introduzione dall’estero di specie animali e vegetali, compresi gli insetti utili.
Il motivo è legato al fatto che non si può sapere a priori se le specie importate potranno creare danno alla biodiversità dell’attuale ecosistema.
Entomologi della Svizzera, paese fuori dall’Unione europea e quindi non obbligato a rispettare il divieto, stanno già sperimentando con successo la capacità di contenimento della drosofila da parte di tre specie di parassitoidi importati da Cina e Giappone.
Solo l’Unione europea potrebbe concedere una deroga, ma la richiesta deve partire dalle organizzazioni di produttori.