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In Val di Non focolaio di lingua blu. A rischio soprattutto le pecore

La malattia virale che colpisce nell’ordine ovini, caprini e bovini si pensava sarebbe apparsa prima nel Trentino Orientale (più vicino al bellunese dove è già presente). Il Ministero della salute sta valutando il da farsi. E' probabile si dovranno vaccinare gli animali
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 17 ottobre 2016

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

Un focolaio di lingua blu, malattia virale che colpisce nell’ordine ovini, caprini e bovini (si legga questo documento della regione Piemonte che spiega tutto) è stato individuato in Val di Non. Il servizio veterinario dell’Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento attendeva che la malattia comparisse prima nel Trentino orientale, cioè nel Primiero e in Bassa Valsugana che confinano con la provincia di Belluno nella quale sono presenti numerosi focolai.

 

Il caso è stato subito segnalato al Ministero della salute che a breve impartirà le direttive per impedire la diffusione della malattia. E’ probabile che si debbano vaccinare non solo le pecore particolarmente sensibili alla malattia, ma anche i bovini.

 

Questi sono animali asintomatici, cioè non manifestano i sintomi della malattia neppure a carico della lingua che si ingrossa e cambia colore. Essi fungono però da serbatoi del virus. Il vettore è rappresentato da varie specie di zanzara. In mancanza di vaccinazione, la normativa vieta la movimentazione di bovini fuori da un cerchio di 4 chilometri intorno alla stalla focolaio.

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