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Al via la raccolta fondi della Provincia, cittadini e imprese chiamati a favorire la ricostruzione dopo il maltempo
Cittadini e lavoratori, imprese e associazioni di categoria possono aiutare il Trentino a ripartire, la causale è "Calamità Trentino 2018" e l'amministrazione fa appello alla generosità e alla voglia di fare dei trentini

TRENTO. C'è anche la raccolta fondi tra le iniziative della Provincia per favorire il risanamento del Trentino dopo l'ondata di maltempo. Come già annunciato, il via è ufficialmente fissato per lunedì 12 novembre, un piano che si affianca a tutte le altre azione sviluppate in questi giorni dalle tante realtà coinvolte nell'emergenza.
Cittadini e lavoratori, imprese e associazioni di categoria possono aiutare il Trentino a ripartire, la causale è "Calamità Trentino 2018" e l'amministrazione fa appello alla generosità e alla voglia di fare dei trentini.
Questo è il primo passo all'interno di un'azione più vasta che nel medio e lungo periodo intende sviluppare un percorso dedicato alla valorizzazione dell'ambiente e del bosco, cioè il grande patrimonio naturale trentino, che il maltempo ha colpito duramente.
La raccolta fondi promossa dall'amministrazione è fortemente sostenuta dalle associazioni imprenditoriali, ma anche dai sindacati. Oltre al versamento, sul conto che fa capo alla Provincia, sono allo studio anche alcune modalità di partecipazione alla ricostruzione donando il valore di alcune ore del proprio lavoro.
Le prime stime dei danni in Trentino per il maltempo si attestano, come noto, attorno ai 250-300 milioni di euro. Oltre ai fondi messi a disposizione dalla Provincia e dallo Stato, ogni cittadino può dunque contribuire volontariamente con un versamento, tramite bonifico, alla tesoreria della Provincia con la causale “Calamità Trentino 2018”: Iban - IT12S0200801820000003774828 (per i bonifici dall'estero Codice Bic: UNCRITMM).
Nel frattempo anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato l'ondata di maltempo nel corso della commemorazione a Valle Morso delle 58 vittime dell'alluvione del novembre 1968: "Lo Stato c'è, deve esserci e saprà esserci ancora, laddove si manifestassero situazioni di precarietà e di pericolo. Oggi in Veneto e in Sicilia, in Liguria e in Trentino, ieri qui nel Biellese. In queste circostanze la comunità nazionale sa raccogliersi e rispondere in maniera adeguata".