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Contestato il Giro d'Italia, il Collettivo Refresh contro la 'collaborazione' con Israele: ''Per i soldi si macchiano di sangue''
Il Collettivo universitario in piazza per protestare contro il Giro e la partenza da Israele. Nella notte la furia iconoclasta degli anarchici contro gli addobbi sulla Destra Adige

TRENTO. Non si fermano le manifestazioni contro il Giro d'Italia, reo di essere partito per l'edizione numero 101 da Israele per celebrare Gino Bartali che - alla memoria - è diventato cittadino onorario dello Stato ebraico perché 'Giusto tra le Nazioni', per le sue azioni in difesa degli ebrei italiani. Il via il 4 maggio da Gerusalemme per tre tappe prima di rientrare nel Belpaese.
Nemmeno la corsa rosa, come accaduto per gli alpini, si salva dalla furia iconoclasta degli anarchici roveretani. Oggi la cronometro Trento-Rovereto e sulla Destra Adige il benvenuto è stato condito con scritte e sfregi. Gli addobbi sulle rotonde di Villa Lagarina e Aldeno sono stati distrutti (Qui articolo). Si è aggiunta anche Nomi. Nel mirino le biciclette di colore rosa, i festoni, i fiori: tutti buttato all'aria, calpestato.
Gli organizzatori sono già intervenuti per sistemare tutto, ma alla partenza da piazza Duomo una manifestazione del Collettivo universitario Refresh ha ribadito le stesse ragioni. Negli slogan e n egli striscioni la condanna per l'inizio del Giro da Israele.
"Stato - dicono i manifestanti - che dalla sua recente nascita ha violato ben 73 Risoluzioni Onu e che in questi giorni si è macchiato nuovamente le mani del sangue di decine di palestinesi: dal 30 marzo si contano oltre 100 morti e circa 8 mila feriti, dei quali circa la metà colpiti alle ginocchia da 'strani' proiettili che causano infezioni, paralisi e amputazioni".
Un via mal digerito. "La partenza dalla 'città santa' è l'ennesima operazione velata di propaganda - dicono - orchestrata ad hoc per far apparire Israele come un paese 'innocente' e 'pacifico': si ignorano violenze, massacri e continui soprusi portati avanti ai danni del popolo palestinese, che da 70 anni subisce la colonizzazione e la confisca delle proprie terre".

I fari si accendono soprattutto intorno alla prima tappa, quella di Gerusalemme. "Rientra - proseguono - in un’infame logica di riconoscimento di questa città come capitale d’Israele. Evidentemente Trump si è scordato che Gerusalemme è una città importante e significativa per diverse culture e religioni e che Israele ha da sempre portato avanti un'occupazione illegittima e violenta di quel territorio. Dichiarare questa città capitale di Israele è una mancanza di rispetto e allo stesso tempo una forte provocazione, che non ci può lasciare indifferenti".
Forse si mescolano fotografie diverse per una manifestazione di grande richiamo. "Se le notizie e le immagini distorte del massacro non sconvolgono gli organizzatori del Giro d’Italia, Rcs Mediagroup e l’Unione ciclistica internazionale, noi proviamo una profonda indignazione e siamo vicini e solidali al popolo palestinese. Non possiamo ignorare la complicità schizofrenica dell'Italia, che in sede Onu manifesta la propria contrarietà allo spostamento dell'ambasciata americana a Gerusalemme, e successivamente si fa comprare la partenza per 12 milioni di euro in sponsor: dimostrazione di una collaborazione sporca di sangue che va avanti da anni".

A questo si aggiungono se è per quello i 7 milioni di euro per le spese di trasferimento della carovana, voli charter, navi e cargo per atleti, personale, biciclette e tutto quello che ruota attorno alla corsa. Una tappa, quella di Gerusalemme, che aveva provocato un incidente diplomatico tra Israele e Italia con conseguente rischio di far saltare il, cospicuo, finanziamento.
Alla presentazione del percorso nel novembre scorso, un West ha rischiato di far saltare il banco. Una definizione di Gerusalemme Ovest presto rimossa e Rcs Sport attraverso una nota aveva poi precisato che "la partenza del Giro d'Italia avverrà dalla città di Gerusalemme" per aggiungere che "nel presentare il percorso di gara è stato utilizzato materiale tecnico contenente la dicitura 'Gerusalemme Ovest', in quanto la corsa si svilupperà logisticamente in quell'area della città. Si sottolinea che tale dicitura, priva di alcuna valenza politica, è stata comunque subito rimossa da ogni materiale legato al Giro d'Italia".
"Condanniamo - conclude il Collettivo Refresh - con forza il massacro del popolo palestinese e manifestiamo la nostra contrarietà alla violenza arrogante dei potenti della Terra".
