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Le cacciatrici trentine: ''Fuori la politica dal mondo venatorio''
In questo fine settimana si è tenuto il primo meeting internazionale a Riva del Garda che ha visto la partecipazione di molte cacciatrici provenienti da tutta Italia e anche dall'Ungheria. Assente l'associazione cacciatori. "Spiace constatare che in sala non c’è nessun rappresentante"

RIVA DEL GARDA. "La politica non usi il mondo venatorio". A chiederlo sono Cacciatrici Trentine che in questo fine settimane hanno organizzato il primo meeting internazionale a Riva del Garda. Le cacciatrici sono arrivate da tutta Italia ed è stata presente anche una delegazione ungherese.
“I cacciatori appartengono al mondo della fauna, della natura a tutela dell’ambiente – ha spiegato la presidente del Gruppo Cacciatrici Trentine Eddi Titta - molto spesso invece il comparto venatorio è teatro di interessi politici e di propaganda. Vogliamo non dover assistere a queste battaglie politiche, l’apertura della caccia anticipata, ad esempio, non è stata chiesta dai cacciatori”.
L'appuntamento ha visto l'organizzazione di una tavola rotonda “Pianeta caccia - Cacciatrici: leonesse o gazzelle” durante la quale si è fatta un’analisi dell’attuale stato del settore, tra criticità e nuovi traguardi.
“Quello pensato per la tavola rotonda è un titolo provocatorio. Vogliamo discutere e uscire dagli stereotipi – ha spiegato la presidente - che vogliono le donne indifese come gazzelle o grintose come leoni. Il mondo della caccia si sta aprendo con fatica alla presenza femminile, ma nonostante questa diffidenza il numero delle cacciatrici sta aumentando di anno in anno. Con questo meeting vogliamo iniziare a creare una rete venatoria nazionale e internazionale perché, soprattutto se parliamo di fauna migratoria, va adottato un linguaggio comune”.
Diversi i relatori alla tavola rotonda a partire dalll'Unione nazionale Cacciatori Zona Alpi, la società amatori cani da caccia e anche diversi esperti del settore. Nessun esponente del mondo dell'Associazione cacciatori.
Titta ha ringraziato chi, in questi mesi, si è speso per la preparazione dell’evento e “chi ogni giorno lavora con e per le cacciatrici trentine. Spiace constatare che in sala non c’è nessun rappresentante dell’Associazione Cacciatori”. Insomma ci sono ancori muri da abbattere, preclusioni da demolire. “Salutiamo anche gli animalisti – ha proseguito Titta - che protestano fuori dal Palacongressi. Noi vorremmo aprire un dialogo costruttivo con loro, ma purtroppo non siamo ancora riusciti a farlo”.
Durante il meeting sono stati sugellati anche diversi gemellaggi con delegazioni provenienti dall’Ungheria, dalla Lombardia, dal Lazio, dalla Toscana dal Friuli Venezia Giulia “ per collaborare per il bene del mondo della caccia”.