Nucleo elicotteri, ''Tragedia sfiorata''. Era seduto al posto del secondo pilota, sviene sulla piazzola. Poco prima era in volo
Se il malore lo avesse colpito in aria sarebbe caduto sui comandi mettendo fortemente a rischio tutto l'equipaggio. E' avvenuto quello che Claudio Cia aveva previsto in un'interrogazione: "Ex pilota dichiarato inabile al volo per problemi di salute è comunque autorizzato a salire in cabina di pilotaggio"

TRENTO. Un'interrogazione alla Giunta aveva previsto quasi tutto. "Attenzione - aveva scritto infatti Claudio Cia - c'è un ex pilota del nucleo elicotteri che continua a volare nonostante sia gravemente malato, mettendo a rischio l'equipaggio e le persone soccorse".
E solo pochi giorni dopo averla depositato, quello che ha scritto il consigliere di Agire per il Trentino si avvera: venerdì scorso, 1 giugno, l'ex pilota crolla a terra sulla pista dell'aeroporto di Mattarello, subito dopo aver effettuato un volo seduto ai comandi al posto del secondo pilota.
Se il malore gli fosse venuto solo qualche minuto prima si sarebbe consumata una tragedia. Così sostengono alcuni piloto che abbiamo sentito. "Se fosse caduto a peso morto sui comandi - affermano - non si può nemmeno immaginare. Ottanta chili di uomo su una levetta, un disastro".
E nello specifico, un disastro aereo. Perché i comandi sono su entrambe le postazioni, e seppure l'ex pilota fosse a bordo al posto del 'secondo', una sua perdita di coscienza avrebbe messo ad altissimo rischio la stabilità dell'elicottero".
Tra i pilota e il co-pilota la distanza sarebbe stata troppa e il primo non sarebbe riuscito a spostare o tenere lontano dai comandi il secondo. E da dietro nessuno sarebbe potuto intervenire per soccorrerlo perché la parte anteriore è divisa da quella posteriore".
Se proprio voleva volare, avrebbe dovuto stare dietro. Ma è questo il punto, l'ex pilota voleva a tutti i costi stare davanti. E qualcuno gli ha concesso questa possibilità, pur essendo a conoscenza della grave invalidità cardiaca che in passato lo aveva obbligato a chiudere con il volo.
Un passato nemmeno troppo lontano, quando a questa persona era impedito di salire sugli elicotteri nella postazione di pilotaggio. Ma poi la decisione è stata rivista e dai vertici sembra sia arrivato l'ok. "Non può salire sugli elicotteri né come primo né come secondo pilota - ha assicurato Ivo Erler, l'accountable manager, al giornale L'Adige - e quando sale fa il tecnico".
Ma si siede, da tecnico, nel sedile del secondo pilota. E se il grave malore fosse successo a qualche centinaio o migliaio di metri di quota sarebbe stato - lo ripetiamo - un disastro. L'uomo non ha perso semplicemente i sensi: nella piazzola dell'aeroporto ha avuto un attacco cardiaco vero e proprio ed è stato trasportato in codice rosso all'ospedale".
Nell'interrogazione Cia aveva previsto tutto. E tutto si è avverato, solo per puro caso una vota a terra. "Negli ultimi mesi, in più occasioni, un ex pilota avrebbe preso parte ad operazioni di elisoccorso, prendendo posto in cabina di pilotaggio anche al posto del co-pilota, pur essendo stato dichiarato inabile al volo (sia in qualità di primo che di secondo pilota) a causa di un problema cardiaco grave".
"Se ciò fosse vero - scriveva Cia - ci sarebbe da chiedersi cosa potrebbe accadere nel caso di malore in volo dello stesso, anche tenendo conto del fatto che sugli elicotteri per elisoccorso sono installati i doppi comandi, che potrebbero essere dunque involontariamente ed improvvisamente azionati".
"In tal caso - sottolineava il consigliere - il pilota si troverebbe ad affrontare una situazione di estremo pericolo, dovendo da un lato manovrare per garantire la sicurezza dell'aeromobile e dei suoi occupanti compresi eventuali pazienti trasportati, così come l'incolumità della popolazione sorvolata, e dall'altro dover tentare di intervenire in soccorso del co-pilota".
Alla Giunta l'esponente di Agire chiede "chi sia il Dirigente che ha disposto tali mansioni". Ma in qualche modo, a margine dell'interrogazione, a voce, individua già alcune responsabilità: "Sembrava che il problema del Nucleo Elicotteri fosse l'ex accountable manager Bruno Avi, ma questo dimostra che i problemi sono altrove".
E riferito al dirigente in carica, pur senza nominarlo, la lapidaria constatazione: "Chi guida ora il Nucleo dimostra con estrema evidenza di non essere all'altezza della gestione di un servizio così delicato. Quello che emerge è la grande superficialità con cui il Nucleo è ora diretto".