Procreazione medicalmente assistita, ad Arco inaugurato il nuovo Centro. ''Al via anche l'eterologa e la crioconservazione''
La struttura, interna all’ospedale di Arco, è stata ampliata e ristrutturata. Soddisfatti operatori e amministratori locali. Zeni: "Siamo qui oggi ad inaugurare le nuove strutture di un centro all’avanguardia nel panorama italiano"

ARCO. Mille cicli di Pma all’anno, questo riuscirà il nuovo Centro provinciale per la procreazione medicalmente assistita di Arco che è stato inaugurato dal direttore dell'Apss Paolo Bordon, dall'assessore alla Salute Luca Zeni, dal coordinatore del team Arne Luehwink e dal sindaco della città Alessandro Betta.
«Sono particolarmente lieto di questa inaugurazione – ha detto il direttore generale Paolo Bordon in apertura di cerimonia – questo rinnovato servizio in locali adeguati a standard moderni tiene conto del tipo di utenza e della delicatezza, anche di approccio psicologico, delle tematiche della procreazione medicalmente assistita. Questo servizio nasce a seguito di un accordo stipulato con gli amministratori dell’Alto Garda nel 2016, che prevedeva un forte investimento da parte del sistema provinciale di oltre un milione di euro".
Ora, oltre alle tecniche di Pma omologhe, anche in Trentino si potrà effettuare quella eterologa. "In questo contesto organizzativo e di comfort di accoglienza si darà una risposta non solo alle donne trentine ma anche alle molte altre donne che verranno dalle regioni confinanti", mentre fino ad ora le donne trentine, per il ritardo nell'adeguamento all'eterologa, erano le donne trentine a dover andare altrove.
"Siamo qui oggi ad inaugurare le nuove strutture di un centro all’avanguardia nel panorama italiano della procreazione medicalmente assistita - ha spiegato Luca Zeni - che ha ripreso l’attività a pieno regime a tempo di record. Grazie alla ristrutturazione il Centro potrà confermare i propri livelli di eccellenza incrementando l’attività nel campo della diagnostica pre-impianto e avviando l’accesso alla fecondazione eterologa. Gli oltre mille cicli di trattamento all’anno garantiti dal Centro di Arco significano anche liste d’attesa ridotte e una maggiore attrazione di pazienti da fuori provincia".
Alessandro Betta, sindaco di Arco, ha manifestato il compiacimento dell’amministrazione comunale e ha riscontrato che un ulteriore punto dell’accordo sottoscritto con la Provincia autonoma di Trento è stato completato nei tempi previsti e con soddisfazione da parte dei cittadini e operatori.
Il direttore del Centro Arne Luehwink ha voluto ringraziare quanti in questi mesi si sono spesi per realizzare il nuovo Centro. "A luglio partiranno le prime terapie per la diagnosi pre-impianto – ha detto Luehwink – attraverso cui sarà possibile individuare malattie genetiche trasmissibili come fibrosi cistica, talassemia, distrofia muscolare e tante altre. Il Trentino ad oggi è l’unica realtà italiana che offre la diagnosi pre-impianto come servizio pubblico e dispone di un proprio centro per eseguirla".
"Sempre a luglio – ha proseguito il direttore del Centro – comincerà l’attività di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, che consentirà di diventare genitori anche alle coppie in cui uno dei partner non dispone di ovociti o spermatozoi propri attraverso l’utilizzo di gameti donati. Nuovi orizzonti si aprono anche per la crioconservazione dei gameti finalizzata a progetti procreativi".
Il direttore del centro si riferisce alla preservazione della fertilità, cioè la crioconservazione di ovociti e spermatozoi in donne e uomini che rischiano di perdere la propria fertilità a causa di chemioterapie, radioterapie o interventi chirurgici. "Le procedure di preservazione della fertilità verranno quindi ampliate con la crioconservazione di tessuto ovarico".