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Sequestrato un agriturismo, ''Usato per il consumo e deposito di droga''
La difesa dei gestori dell'Agritur respinge le accuse. L'accusa sarebbe arrivata dalle testimonianze di due indagati. Il provvedimento nasce dall'operazione "Zaghi"

CALDONAZZO. La Procura di Trento ha disposto il sequestro preventivo dell'Agritur “Giardino della Torre dei Sicconi” di Caldonazzo. Lo stabile, secondo l'accusa, sarebbe stato uno dei luoghi utilizzati da una organizzazione che si occupa del traffico e dello spaccio di sostanza stupefacente.
L'organizzazione era stata al centro dell'indagine “Zaghi” portata avanti dalla Polizia di Trento e che aveva visto portare alla luce una vasto traffico di sostanze stupefacenti.
L'indagine, a febbraio di quest'anno, aveva visto sequestrati sequestrati 11,4 chili di stupefacente, 3 chili di marijuana,1 chilo di cocaina, 2 chili di metamfetamine, 0,4 chili di cocaina e 5 chili di hashish, 4 autovetture, una moto, 12 fucili e oltre 13.500 euro in contanti.
L'operazione era stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della locale Procura della Repubblica, eseguita, con il contributo dell’Interpool, della polizia giudiziaria del Tribunale di Trento, la polizia stradale di Trento e la squadra mobile di Verona.
Un'operazione che è arrivata a far arrestare 22 persone (11 custodie cautelari in carcere, 5 custodie cautelari agli arresti domiciliari e 6 arresti già avvenuti da novembre 2015 a dicembre 2017) mentre 7 persone latitanti all'estero.
L'agriturismo di Caldonazzo, secondo i risultati dell'indagine, sarebbe stato uno dei luoghi di stoccaggio della droga che arrivava dall'estero e le quantità depositate era notevoli per riuscire ad approvvigionare il mercato trentino. Il sequestro sarebbe scattato a seguito delle testimonianze di due imputati che avrebbero nominato l'agritur. La difesa del titolare, che respinge le accuse, ha chiesto il riesame del provvedimento di sequestro.