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Rivolta in carcere, una parte delle celle fu distrutta. A Trento il maxiprocesso con 81 imputati. In aprile il via
La rivolta al carcere di Spini di Gardolo avvenne nel dicembre scorso. Furono ore di tensione durante le quali vennero incendiate anche alcune zone della struttura carceraria. Il 22 aprile ci sarà l'udienza preliminare

TRENTO. Sarà un maxiprocesso che vedrà ben 81 imputati quello che inizierà a Trento con un'udienza preliminare il 22 aprile del prossimo anno. Si tratta delle persone coinvolte nella rivolta scoppiata lo scorso dicembre nel carcere di Spini di Gardolo e che ha visto oltre 200 dei 334 detenuti barricarsi nelle celle e nei corridoi per protestate. (QUI L'ARTICOLO)
La rivolta è scoppiata la mattina del 22 dicembre. Sono state ore talmente tese che un elicottero della polizia era stato fatto alzare in volo per tenere monitorata la zona. La drammatica protesta era scoppiata, venne spiegato in seguito, come reazione a seguito dell’ennesimo suicidio in carcere e come modo, seppur estremo, per denunciare i diversi problemi esistenti nella struttura, ed in particolare l’insufficienza dell’assistenza sanitaria e psichiatrica ed i tempi delle decisioni sui permessi e sulle istanza da parte del tribunale di sorveglianza.
In quella occasione non ci furono, fortunatamente, feriti gravi ma alcuni agenti rimasero intossicati dai fumi dell’incendio. I danni provocati dai detenuti nel corso della rivolta furono però ingenti ed una parte delle celle fu resa inservibile a seguito anche dell’incendio di materassi, mobili e suppellettili.
Gli imputati, se le gravi accuse saranno confermate, rischiano di vedersi aumentare in modo concreto l'entità della pena da scontare, anche se il processo forse permetterà meglio individuare chi in concreto, nel ricco elenco degli imputati, abbia personalmente posto in essere le condotte incendiarie e di danneggiamento, e chi invece si sia limitato ad una protesta meno attiva. Tutte le azioni sono state videoregistrate e pertanto sarà possibile, per l’accusa e la difesa, argomentare in ordine alle responsabilità di ciascuno degli imputati.