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Valanga in Pakistan su spedizione di alpinisti italiani. Dovevano raggiungere una nuova cima e ricordare Nardi e Ballard
L'ambasciatore italiano riferisce di un ferito, il caposquadra Tarcisio Bellò, e un morto, uno delle tre guide pakistane

GHIZER. Una vittima, che dovrebbe essere uno dei tre pakistani che accompagnavano i quattro alpinisti italiani, e almeno un ferito che dovrebbe essere Tarcisio Bellò. Queste le prime informazioni che arrivano dal Pakistan dall'ambasciatore Stefano Pontecorvo riguardo a una valanga che ha travolto una spedizione composta da quattro scalatori italiani e tre guide del posto. L'obiettivo era quello di scalare una cima inviolata di circa 5.800 metri nella zona dell'Hindu Kush. Una montagna individuata nel 2017 da Franz Rota Nodari (scomparso l'anno successivo sul Concarena). E tutta la scalata era dedicata all'amico Daniele Nardi scomparso con Tom Ballard morti pochi mesi fa sul Nanga Parbat (QUI ARTICOLO).
L'incidente è avvenuto nelle prime ore del mattino, a quota 5.300 metri nella valle di Ishkoman, nel distretto di Ghizer. Nell'incidente sarebbe rimasto ferito il capo spedizione, Tarcisio Bellò. Gli altri italiani sono Luca Morellato, David Bergamin e Tino Toldo. Dei quattro per Luca, 22 anni alpinista da quando ne ha 10, è la prima spedizione. Tarcisio Bellò, invece, è un veterano degli 8.000 metri.
In caso di successo la montagna sarà battezzata ''Lions Melvin Jones Peak''. L’obiettivo della spedizione non sarebbe dovuta terminare con il raggiungimento della cima ma raggiungendo anche il versante Diamir per portare un saluto agli amici Daniele Nardi e Tom Ballard scomparsi sul Nanga.