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Voto, molti studenti costretti all'astensione perché fuori sede. Udu Trento: ''Fateci votare, non siamo cittadini di serie B''
Sono molti gli studenti anche dell'Università di Trento che rinunciano a votare perché sarebbero costretti a viaggi interminabili per raggiungere il proprio comune di residenza. Sofia Giunta: "Da tempo si parla del voto fuori sede ma anche in questa tornata tutto è passato in sordina"

TRENTO. Sono tanti e se potessero votare e avessero un loro partito sicuramente raggiungerebbero percentuali elevate. Stiamo parlando dei fuori sede. Sono soprattutto studenti universitari, ma non solo, che studiano in un comune diverso da quello della loro residenza.
E non stiamo parlando di comuni vicini, quelli che si trovano a venti, trenta oppure cinquanta chilometri di distanza. Ma luoghi che per arrivarci gli studenti sono costretti a farsi ore interminabili di viaggio, in treno, in autobus o anche in aereo.
E ogni santa volta che arrivano le elezioni e vorrebbero esprimere, come tutti, il proprio voto, sono costretti a rinunciare.
Le scontistiche messe in campo dalle compagnie di trasporto non mancano. Ma non tutti se la sentono di fare ore e ore di viaggio per poi tornare immediatamente indietro a causa degli impegni universitari. Gli sconti, poi, non sempre permettono comunque viaggi economici.
Tutto sarebbe molto più semplice se si permettesse a queste persone di votare fuori sede. Una proposta che viene portata avanti da molto tempo dal corpo studentesco ma che fino ad oggi la politica è stata incapace di rendere concreta.
Ed ecco allora che anche in questa tornata elettorale sui social è partito un tam tam di selfie che mettono in luce i costi che gli studenti sono costretti a sopportare per andare nel proprio comune di residenza e votare.
“Non siamo cittadini di serie B – ha scritto sul proprio profilo Facebook la portavoce dell'Udu di Trento, Sofia Giunta – e vogliamo continuare a farci sentire, continueremo a non demordere per far sì che gli sconti per il rientro non siano solo una panacea”.
Per la portavoce dell'Udu di Trento “come sono previste le modalità di voto per chi si trova fuori dal nostro Paese servirebbe predisporre qualcosa di organico anche per i fuori sede in Italia affinché potessero avere il diritto di votare come tutti gli altri”.
Gli sconti, spiega Giunta, “ se da un lato servono per chi vive vicino, dall'altro non sono abbastanza per chi invece è costretto a percorrere tantissimi chilometri e magari deve tornare in giornata”.
Il tema non è certamente secondario. La fetta di studenti fuori sede in Trentino è molta grande e negli ultimi anni si è ulteriormente ampliata. “Come studenti – ha affermato ancora Sofia Giunta – siamo un'importante fetta della popolazione votante. Da tempo si parla del voto fuori sede ma anche in questa tornata tutto è passato in sordina. Spero che al prossimo Consiglio nazionale degli studenti si possa riprendere e affrontare il problema”.