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Coronavirus, con i positivi della Pat Trentino sempre più fuori scala per ricoveri, terapie intensive e morti
L'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali nel suo report mostra chiaramente quello che il Dolomiti da settimane sta documentando: i positivi comunicati da Fugatti e Segnana quotidianamente fanno sembrare il Covid in Trentino almeno tre volte più aggressivo che nel resto del Paese. Ovviamente il virus non c'entra ma sono i numeri che sono sempre più sfasati

TRENTO. Si ampia sempre di più il gap per il Trentino con il resto del Paese se si analizzano i dati ufficiali. Il numero che non torna, come vi stiamo raccontando da ormai qualche settimana (QUI la nostra analisi con i primi dati sui comuni resi pubblici che già mostravano il trend completo e credibile del contagio), è quello dei positivi comunicati ufficialmente e in questo modo i ricoverati rispetto ai positivi, come anche le terapie intensive rispetto ai positivi, per non parlare dei morti rispetto ai positivi attuali hanno valori comunque tripli (si pensi che Bolzano a ieri contava 10.901 positivi ufficiali e aveva fatto registrare 134 vittime mentre Trento era a 144 morti in questa seconda ondata con 2860 positivi ufficiali).
E le possibilità sono due: o il Covid in Trentino è molto più aggressivo o i positivi trovati quotidianamente e comunicati, sono talmente pochi rispetto agli altri territori nazionali da far sballare qualsiasi calcolo statistico. Ovviamente la risposta giusta è la seconda e da settimane vi abbiamo spiegato cosa sta succedendo. Il Trentino ha, di fatto, rimesso ai tamponi antigenici la ricerca del positivo e ai tamponi molecolari il controllo su specifiche categorie (infatti il Trentino rispetto ai tamponi fatti ha numeri bassissimi sulle persone testate spesso vicini al 50%: questo vuol dire che si fanno molti tamponi di controllo alle stesse persone, infermieri, operatori Rsa etc..) e per verificare la negativizzazione dei positivi da antigenici.
Quindi nel conteggio ufficiale i guariti ci sono tutti mentre i positivi trovati con gli antigenici (che sono circa il triplo di quelli comunicati quotidianamente dall'assessora e dal presidente) non figurano. I dati sono chiarissimi e questa volta i conti non li abbiamo nemmeno dovuti fare noi, come fatto nelle scorse settimane, perché sono stati elaborati anche dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali per quanto riguarda gli ospedalizzati in proporzione ai positivi trovati il dato per la Provincia di Trento è il 15%, esattamente il triplo del dato nazionale, al 5% che è allo stesso livello dell'Alto Adige, mentre il Veneto è al 4% e la Lombardia è al 6%.

Critica anche la proporzione sulle terapie intensive e sui ricoveri rispetto ai 100.000 abitanti (dunque il dato più neutro possibile che non viene inficiato dalla popolazione di un territorio anche se il dato dell'Alto Adige è praticamente perfettamente confrontabile vista la popolazione delle due province) con il Trentino che fa peggio solo della Valle d'Aosta e il Veneto.

Ringraziamo, poi Luca Fusaro, Dottore Magistrale in Economia Applicata, Dottore Commercialista e Analista di dati che ha condiviso con noi questo interessantissimo elaborato dove si vede che le 38 terapie intensive (solo una in meno dell'Alto Adige) portano il rapporto positivi/ricoverati in rianimazione all'1,3% in Trentino mentre l'Alto Adige è allo 0,4% come anche il Veneto, e la Lombardia è allo 0,6%. I dati qui sotto sfasati, per quanto riguarda i ricoverati con sintomi rispetto a quelli che trovate qui sopra (13,9% e 15%) perché qui sotto sono stati tolti i ricoveri in terapia intensiva per scorporare i due dati. Con i dati comunicati dalla Pat, tra l'altro, continuano a calare anche le persone in isolamento domiciliare (ieri addirittura -138) quindi il Trentino risulta essere il territorio con meno persone in isolamento in proporzione ai positivi.

Questi erano i nostri conti delle scorse settimane dove è evidente che la proporzione resta sempre la stessa con dati via via in peggioramento.
