Coronavirus, controlli a tappeto dei carabinieri. Fermati in due che volevano acquistare carne in un altro comune
Da oggi è vietato comunque spostarsi dal comune in cui si è, se non per comprovati motivi di lavoro di assoluta urgenza o ragioni di salute. Denunciato anche un uomo trovato sempre in piazza Battisti con la “necessità” di controllare l’accredito sul conto corrente

TRENTO. C'è chi ancora oggi non riesce a rispettare le regole e pensa di non incorrere a nessun pericolo nello spostarsi da un comune all'altro solo per prendere della carne oppure chi, addirittura, viene trovato nelle stazioni ferroviarie trentine appena arrivato dal Veneto senza motivo.
In queste ore i carabinieri di Trento stando svolgendo dei controlli a tappeto in esercizi commerciali, autobus, piste ciclabili, parchi e ovviamente tutte le vie di comunicazioni vengono controllate dalle pattuglie, coordinante dal Comando di via Barbacovi, per abbattere il numero di coloro che non hanno a cuore la loro salute e quella degli altri.
A finire nei guai nelle ultime ore, incuranti dei limiti posti, due giovanissimi di Cavedine, che a bordo di un autobus di linea si sono recati a Vezzano senza un giustificato motivo e sono stati trovati anche in possesso di 5 grammi di stupefacente che hanno tentato, inutilmente, di disfarsene. I due sono stati segnalati anche quali assuntori di droga all’Ufficio Territoriale di Governo.
Altra scusa adottata è quella di due abitanti di Vallelaghi. Fermati a Cadine si sono giustificati dicendo che stavano andando a fare acquisti di carne non essendo analoghi esercizi nel loro comune. Denunciati anche due individui che erano in transito a Baselga del Bondone e che si sono giustificati dicendo che erano diretti all’ospedale di Santa Chiara per far visita a un parente mentre un senza fissa dimora, in attesa di sistemazione definitiva, che si trovava in piazza Battisti, ha detto di volersi “auto-isolare”.
Nei guai anche un uomo trovato sempre in piazza Battisti con la “necessità” di controllare l’accredito sul conto corrente e un lavoratore che, nella giornata di riposo, ha dichiarato di essere in transito per Roverè della Luna, al termine della giornata lavorativa. Un veneto, che è stato trovato presso la Stazione ferroviaria di Mezzolombardo senza giusto motivo.
Da oggi è vietato comunque spostarsi dal comune in cui si è, se non per comprovati motivi di lavoro di assoluta urgenza o ragioni di salute.
Malgrado l’inasprimento delle misure a tutela dell’intero Paese, è stato spiegato in una nota, troppi non hanno ancora compreso la gravità della situazione, per questo, continuerà l’impegno di tutti i Carabinieri a far rispettare gli obblighi, adottati nei decreti del Governo, per tutelare la salute di tutti, soprattutto i più deboli, anziani, sofferenti di patologie complesse o gravi e anche casuali soggetti, apparentemente meno vulnerabili, ma comunque esposti all’infezione.
Siamo di fronte a una situazione che deve fare riflettere tutti, se vogliamo sentirci parte di un tessuto sociale dinamico e positivo o essere meramente esponenti egocentrici, di egoismi diffusi.
“Difendere e preservare i più deboli, significa probabilmente anche ribadire la nostra identità di Italiani, che non sappiamo vedere nell’altro un estraneo, ma sempre un essere umano, intimamente simile a noi e pertanto portatore di pari aspettative e destinatario di eguali trattamenti a quelli cui noi aspiriamo” conclude la nota.