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Coronavirus, la Protezione civile trentina alla volta di Torino. Una cinquantina le persone inviate per l'allestimento di un ospedale da campo da 450 posti letto
Cinquanta persone su 15 mezzi della Protezione civile trentina, dei vigili del fuoco e della croce rossa sono partiti questa notte alla volta del Piemonte, dove contribuiranno assieme all'esercito ad allestire un ospedale da campo da 450 posti letto

TRENTO. Nel solco di una ormai lunga tradizione di solidarietà, la protezione civile del Trentino contribuirà a costruire un ospedale da campo per i malati Covid nel parco San Valentino di Torino. Nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 novembre, tra le 2 e le 4, la colonna mobile formata da una quindicina di mezzi ha lasciato il capoluogo trentino in direzione Piemonte.
Formata da 50 operatori appartenenti al Servizio di prevenzione rischi e Cue, dal Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento, dal Comitato provinciale della Croce rossa italiana e dalla Federazione dei corpi vigili del fuoco volontari della Provincia di Trento, la colonna è partita in forma scaglionata, nel rispetto del protocollo anti-Covid.

Chiamata dalla Commissione speciale della Protezione civile, istituita nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni/Province autonome, la spedizione trentina parteciperà al montaggio di un ospedale da campo contenente circa 450 posti letto, alleggerendo così il carico sulle strutture del pronto soccorso piemontesi, in questo momento oberate dal massivo afflusso di persone malate. Ricordiamo infatti che il Piemonte è stata una delle prime regioni ad essere considerata "zona rossa".
All’interno della struttura verranno nondimeno ospitati sia i pazienti meno gravi in attesa di ritornare a casa che i malati che necessitano ospedalizzazione. L’intervento dei trentini avviati in Piemonte dovrebbe contribuire all’allestimento di una dozzina di tende complete di letti e riscaldamento (sono precisamente 11 le tende che allestiranno, 6 delle dimensioni di 7x5 metri e 5 delle dimensioni di 12x8). “Non è previsto che dal Trentino partano strumentazioni mediche”, aveva assicurato il dirigente della Protezione civile Raffaele De Col.
