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Ha perso l'appiglio e la corda non ha retto. Barbara è precipitata per oltre 200 metri. Il cordoglio della comunità
A dare l'allarme l'uomo che si trovava con lei e che l'ha vista precipitare. Sul posto si è recato immediatamente l'Aiut Alpin Dolomites anche se era chiaro che l'intervento si sarebbe trasformato in una ricerca del corpo e al recupero dell'uomo rimasto in completo stato di shock per l'accaduto

FIE' ALLO SCILLAR. Ha perso l'appiglio, è scivolata e lo strappo ha spezzato la corda facendola precipitare nel vuoto per più di 200 metri. Si chiamava Barbara Kinigadner la donna di 35 anni che ieri ha perso la vita sullo Sciliar.
La giovane donna, dirigente all'ufficio anagrafe sovracomunale di Varna, molto stimata e amata (la madre era stata insegnante nel paese e tutta la famiglia è molto conosciuta), era in cordata con il compagno quando ha perso l'equilibrio ed è caduta nel vuoto precipitando dalla parete più ripida dello Sciliar, la Burgstallkante a quota 2.400 metri.
A dare l'allarme l'uomo che si trovava con lei e che l'ha vista precipitare. Sul posto si è recato immediatamente l'Aiut Alpin Dolomites anche se era chiaro che l'intervento si sarebbe trasformato in una ricerca del corpo e al recupero dell'uomo rimasto in completo stato di shock per l'accaduto. La donna era un'alpinista preparata e amava tantissimo le montagne.
Laureata all’Università di Innsbruck la piangono il fratello e la sorella, i genitori e i tanti che la conoscevano. Sulle pagine Facebook del giornale di Vahrn Info è apparso un post per ricordarla carico di commozione e tristezza. Questa la traduzione: ''Le montagne erano la tua passione, il luogo in cui eri felice. Ieri hai hai perso la vita durante un giro d'arrampicata. Ancora non possiamo crederci e siamo sbalorditi di non poter più contare su una collaboratrice e collega così cara. Ora siamo con i tuoi genitori e i tuoi fratelli. Ci mancherai, tu, la tua risata, la tua cordialità, la tua affidabilità. Ci rivedremo un giorno''.