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Caso Trentino, i sindacati bocciano le proposta di Ebner. "No alla cassa integrazione a 0 ore per i 19 giornalisti"
Il sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e la Federazione nazionale della stampa hanno bocciato la proposta di Athesia di cassa integrazione a 0 ore per i 19 giornalisti

TRENTO. Continuano le discussioni attorno alla vicenda del quotidiano Trentino, chiuso lo scorso 15 gennaio con una decisione unilaterale. Il sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e la Federazione nazionale della stampa hanno comunicato in una nota la loro scelta di bocciare le proposte dell'azienda di Michl Ebner.
La vicenda, che ha portato anche ad una petizione popolare per la riapertura del giornale, si trascina così in un “muro contro muro” tra l'editore e i giornalisti. Lo scorso 28 gennaio, a oltre 10 giorni dalla chiusura, lo stesso proprietario di Athesia – che aveva rilevato il quotidiano nel novembre del 2016 – è comparso davanti alla V commissione della Provincia di Trento, giustificando la chiusura con le rilevanti perdite. “E' stata una decisione presa con rammarico ma non è stato un fulmine a ciel sereno – ha detto – la chiusura è il risultato di una situazione grave e difficile: il quotidiano perdeva 4500 euro ogni giorno, siamo intervenuti per ripianare 5 milioni di euro di deficit”.
“Siamo stati come un tumore da estirpare”, ha affermato invece Paolo Morando, membro del Cdr del giornale e intervenuto anch'egli nel corso della seduta della V commissione. Nell'accordo sulla fusione tra Seta e Sie, aziende proprietarie di Trentino, Adige e Alto Adige, concluso il 18 novembre scorso, veniva nondimeno specificato “che non si avrebbe avuto alcuna ricaduta occupazione eccedente al numero di esuberi già individuati nell'ultimo anno”.
Qui di seguito pubblichiamo l'ultima nota del sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige riferita proprio alla proposta di cassa integrazione a 0 ore per i 19 giornalisti de il Trentino.
“Sulla chiusura del giornale Trentino, richiesta unilaterale dell’azienda di cassa integrazione biennale a zero ore per i 19 giornalisti del quotidiano:
L’assemblea dei giornalisti ha infatti bocciato all’unanimità il piano dell’azienda che prevedeva le dimissioni volontarie di 6 persone, per potere poi essere riassunte daccapo, perdendo anzianità aziendale ed istituti contrattuali precedenti, a Medialpi e Radio Dolomiti. Mentre altri 3 sarebbero transitati al sito web.
Lo rende noto un comunicato del comitato di redazione, d’intesa con sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e FNSI.
Gli elementi maggiormente critici erano il lavoro pubblicitario redazionale da svolgere nella concessionaria pubblicitaria, vietato dalla legge ordinistica, e dalla rinuncia al contratto giornalistico FNSI-FIEG della carta stampata maturato per quello delle radio e tv locali FNSI AERANTI E CORALLO.
Il Cdr ha rilevato una chiusura totale da parte dell'azienda che non ha concesso nulla per quanto riguarda gli incentivi all'esodo e non ha fatto alcun passo in avanti per prevedere percorsi di rientro dei giornalisti messi in cassa integrazione in posizioni soddisfacenti all'interno del gruppo.
Sindacato Giornalisti ed FNSI hanno messo a verbale la loro contrarietà per il venire meno del rapporto fiduciario incrinato dal disatteso accordo sindacale del 18 novembre 2020 sulla fusione per incorporazione, nel quale l’azienda si impegnava a non dichiarare ulteriori esuberi oltre a quelli già richiesti con i contratti di solidarietà”.