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Coronavirus, in Trentino calano i molecolari. L'allarme dei sindacati: ''Qualcosa non sta andando. Dalla Pat dicono che è tutto sotto controllo ma aumentano i contagi''
A parità di abitanti il Trentino ha infatti poco più di 2mila persone attualmente positive a fronte di quasi 12mila della Provincia di Bolzano, mentre inspiegabilmente a Trento i ricoverati in terapia intensiva sono il doppio di quelli di Bolzano e i deceduti da inizio pandemia in Trentino sono il 30% in più.

TRENTO. “La Giunta e i tecnici provinciali del Dipartimento Salute e dell’Apss debbono chiarire, dati alla mano, per quale ragione si sia ridotto il numero di tamponi molecolari tra dicembre e gennaio”. C’è molta preoccupazione nelle parole dei segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil di fronte al fatto che nell’ultimo mese dell’anno scorso e nelle prime settimane del 2021 il numero di tamponi molecolari effettuati, gli unici conteggiati ad oggi dall’Istituto superiore di Sanità e utilizzati per il calcolo del tasso di contagi Rt, si sia ridotto da una media di 2.800 a 1.700 al giorno.
Per Cgil, Cisl e Uil “Non bisogna abbassare la guardia sull’emergenza sanitaria” soprattutto per quanto riguarda lo sforzo di testing e ricerca dei positivi Covid, nel momento stesso in cui ci sono all’orizzonte nuovi tamponi e la campagna vaccinale.
“Non ci possiamo permettere alcun rallentamento nelle misure di tracciamento dei contagiati – spiegano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ chiaro che qualcosa nelle strategie e nei report dell’Azienda sanitaria risulta poco coerente. Da giorni ci viene detto che la situazione è grave ma allo stesso tempo che è sotto controllo, tanto che per la Giunta si potrebbe riaprire di nuovo tutto. Intanto il livello di contagio da settimane è tornato a crescere ed Rt si è riavvicinato alla soglia di allarme. Allo stesso tempo si riducono progressivamente i numeri delle persone testate per la prima volta. Da mesi i conti non tornano. Basta guardare il confronto con l’Alto Adige”.
A parità di abitanti il Trentino ha infatti poco più di 2mila persone attualmente positive a fronte di quasi 12mila della Provincia di Bolzano, mentre inspiegabilmente a Trento i ricoverati in terapia intensiva sono il doppio di quelli di Bolzano e i deceduti da inizio pandemia in Trentino sono il 30% in più. “Medici, infermieri e operatori socio-sanitari, nelle strutture ospedaliere, nelle Apsp e sul territorio, sono allo stremo e non riescono a fronteggiare, se non a costo di sacrifici enormi, l’emergenza sanitaria legata al Covid 19 né possono farsi carico dell’attività ordinaria. Con il rischio di accumulare gravi ritardi che possono costare vite umane” spiegano i sindacati.
Per Cgil, Cisl e Uil è “comprensibile in questa situazione il grave stress emotivo della nostra popolazione a causa dei tanti sacrifici e limitazioni e per i danni causati alla nostra economia. Proprio per questo riteniamo sia necessario far fronte comune nella tutela della salute pubblica e dell’economia”. Per questo i sindacati rinnovano la proposta di un confronto anche con le categorie che rappresentiamo per far fronte comune e combattere tutti assieme questo maledetto virus.