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Covid, a Belluno una 37enne in gravidanza (non vaccinata) finisce in terapia intensiva. La dg dell’Ulss Dolomiti: “Stiamo giocando con il fuoco”
Molte persone non aderiscono alla campagna vaccinale perché disorientate dalle fake news. La direttrice generale Maria Grazia Carraro: “Stiamo giocando con il fuoco nelle ultime ore abbiamo registrato ricoveri di persone anche giovani, non vaccinate, con condizioni cliniche preoccupanti”

BELLUNO. Il Sars-Cov-2 è una malattia che non va sottovalutata. Da tempo le autorità sanitarie ribadiscono il concetto e proprio per questo è importante sottolineare l’importanza delle vaccinazioni. Quanto riportato in un comunicato dell’Ulss 1 Dolomiti di Belluno lo dimostra. Nelle serata di ieri una donna di 37 anni alla 26esima settimana di gravidanza è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva per via dell’aggravarsi del suo quadro clinico. La donna, fa sapere l’Ulss, non era vaccinata.
Non è vaccinato nemmeno il 50enne ricoverato lo scorso 10 agosto in terapia intensiva che dopo 37 giorni di positività si è negativizzato ma, in considerazione del quadro clinico ancora severo, rimane in rianimazione. Attualmente nei reparti Covid dell’Ospedale San Martino di Belluno sono ricoverati 12 pazienti positivi, mentre in Pneumologia e Malattie infettive sono 11 pazienti ricoverati di cui 9 non vaccinati. Più nel dettaglio i ricoverati in Pneumologia hanno 23, 52, 66, 82 anni, mentre quelli in Malattie Infettive 48, 53, 60, 61, 90, 94 e 99 anni.
“Stiamo giocando con il fuoco – commenta la direttrice generale Maria Grazia Carraro – nelle ultime ore abbiamo registrato ricoveri di persone anche giovani, non vaccinate, con condizioni cliniche preoccupanti. Stiamo saturando i posti letto dedicati nella fase 1. Con ulteriori ricoveri dovremmo attivare altre aree Covid negli ospedali rimodulando necessariamente le disponibilità per le attività e gli altri servizi”.
Questa mattina la dg Maria Grazia Carraro è stata in Comelico, dove era in corso una seduta vaccinale organizzata dai Medici di Famiglia con il supporto degli Alpini. “Il Comelico – spiega – è un’area dove ancora una percentuale importante di popolazione non ha aderito alla campagna vaccinale. Parlando col personale presente e con i volontari, che ben conoscono il sentire delle persone del territorio, è emerso che un’importante fetta di popolazione è indecisa o disorientata dalle fake news rimbalzate in questo periodo”.
L’invito rivolto agli indecisi è dunque quello di guardare ai numeri che, al di là delle notizie, fotografano la realtà. “I numeri di questo territorio dicono che se non vaccinati anche persone molto giovani possono sviluppare forme gravi di infezione tali da portare al ricovero, fenomeno non presente lo scorso anno. Valutate questi dati e, se avete dubbi, consultate il vostro medico di famiglia. Per le donne in gravidanza stiamo strutturando un percorso per fare in modo che ogni donna possa avere risposte ai propri dubbi da un ginecologo dedicato”, conclude la dg Carraro