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Coronavirus, Zaia: ''In terapia intensiva 80% di non vaccinati. Grave anche un neonato che ha contratto Covid''
Da lunedì 20 settembre è partita la campagna per somministrare la terza dose di vaccino alle persone immunocompromesse. Zaia: "Deve esserci una pianificazione della terza dose negli over 80 e poi bisogna abbassare la fascia d'età: non vogliamo affrontare l'inverno con anziani e operatori sanitari con copertura bassa"

VENEZIA. "C'è un'impennata nelle prenotazioni dei vaccini. Oltre l'80% delle persone in Veneto hanno ricevuto la somministrazione". Fa il punto della situazione il governatore Luca Zaia a seguito della decisione del governo di estendere il Green pass ai contesti lavorativi. "Non sono per l'obbligatorietà ma è gravissimo che non ci sia stata una campagna di comunicazione per spiegare il vaccino".
"L'80% dei ricoverati in terapia intensiva riguarda i non vaccinati - dice Zaia - il dato si attesta intorno al 70% per quanto riguarda i reparti ordinari. Ci sono molti 50enni e 40enni non vaccinati e senza patologie pregresse, persone sane che hanno sviluppato una forma grave della malattia dopo aver contratto il coronavirus".
Durante il punto stampa Zaia ha riferito anche di un neonato è ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva. "La mamma non vaccinata - spiega il presidente - era risultata positiva a Covid, poi si è negativizzata ma evidentemente il virus aveva già contagiato il feto".
Da lunedì 20 settembre è partita la campagna per somministrare la terza dose di vaccino alle persone immunocompromesse. "Verrà estesa a tutti gli over 65, circa un milione e mezzo di persone in Veneto, ma penso che tutti quelli che vorranno in futuro potranno ricevere un'ulteriore dose".
La previsione del governo è quella che dopo gli immunodepressi riceveranno una nuova somministrazione gli over 80 e in generale gli ospiti delle Rsa. Successivamente dovrebbe toccare al personale sanitario maggiormente a rischio di contagio.
"Deve esserci una pianificazione della terza dose negli over 80 e poi bisogna abbassare la fascia d'età. Gli scienziati dicono che nel tempo gli anticorpi si abbassano, penso ai medici immunizzati nove mesi fa, che avranno un calo nella protezione: non vogliamo affrontare l'inverno con anziani e operatori sanitari con copertura bassa".