Covid, sospesi una dozzina di infermieri “No-Vax” nelle Rsa trentine: pronta una lista di sanitari per rimpiazzare i colleghi estromessi dalle strutture
Sono una dozzina gli infermieri sospesi all’interno delle Rsa trentine perché non ancora vaccinati. La Provincia: “Il personale è distribuito in modo omogeneo nelle varie Rsa”

TRENTO. Alla fine sono stati una dozzina gli infermieri “No vax” che sono stati sospesi all’interno delle Rsa trentine. Un dato positivo considerando che nei giorni scorsi si era ipotizzato che i renitenti al vaccino potessero essere una settantina.
Proprio stamane si è tenuto un vertice tra Provincia autonoma, Apss, i vertici di Spes e Upipa, per discutere del tema dei sanitari che non vogliono vaccinarsi. Nell’incontro infatti, è stato tracciato un bilancio della situazione del personale all’interno delle Rsa, dopo l’invio della prima tranche di lettere di sospensione agli operatori sanitari che non erano ancora vaccinati.
“Il personale sospeso – si legge nella nota diramata dalla Provincia – è distribuito in modo omogeneo nelle varie Rsa, anche per questo motivo, a oggi non sono pervenute al tavolo tecnico per la gestione delle situazioni critiche delle singole Rsa segnalazioni di criticità di personale collegate alle sospensioni di operatori sanitari non vaccinati”.
L’assessore alla salute, Stefania Segnana, ha comunque ribadito che il tavolo tecnico rimane aperto e che la situazione del personale delle Rsa, in accordo con Upipa e Spes, verrà costantemente monitorata. Al termine dell’incontro si è deciso di ritrovarsi la prossima settimana per un aggiornamento della situazione nelle Rsa.
Per avere un numero di infermieri che possa intervenire in casi di carenze, l’Apss, ha spiegato il dottor Enrico Nava, direttore dell’Unità operativa di supporto Rsa, ha messo a disposizione una lista di 13 professionisti che potranno essere contattati da Upipa e Spes per sondarne la disponibilità. Una proposta che è stata accolta positivamente dai vertici degli enti gestori delle Rsa.